
Occhi che sorridono. Niente di più potente. Neppure gli scafandri anti Covid riescono a nascondere la gioia della vittoria più grande. Si sbaracca.
"E’ vero, nel momento di smobilitazione c’è grande felicità, un attimo di nostalgia e commozione. Ma c’è anche il turbamento per chi non ce l’ha fatta". Alberto Fortini, direttore di Medicina interna dell’ospedale di Torregalli, è stato alla guida del reparto Covid, spina dorsale con i pronto soccorso e le terapie intensive in questa lunga fase di emergenza. "Voglio ringraziare tutti i professionisti dell’ospedale che non si sono risparmiati, nessuno escluso", dice. Quei 32 letti di battaglia da domani spariranno.
Dunque è partita l’operazione di progressivo smantellamento dei reparti Covid anche negli ospedali fiorentini. Si conferma il trend in costante diminuzione dei casi. E, anche se il percorso di guarigione dei pazienti è molto lento, l’obiettivo è arrivare entro maggio a concentrare tutti i positivi al coronavirus all’ospedale di Ponte a Niccheri (dove c’è il reparto di Malattie infettive) e a Careggi (dove è già pronto il Covid hospital, nel padiglione delle ex Cliniche chirurgiche).
Nella fase di transizione resteranno in funzione anche 10 posti all’hospice di Torregalli e 10 a Medicina B di Santa Maria Nuova. "La fase 2 che segnerà il progressivo ritorno alla normalità dei servizi del sistema sanitario richiederà un impegno enorme – spiega Giancarlo Landini, direttore del dipartimento delle Specialistiche mediche dell’Asl Toscana centro – Per far ripartire bene tutte le attività è necessario rimontare i reparti che erano stati smantellati per far posto ai letti Covid e riallocare i professionisti alle strutture di appartenenza".
Lo tsunami che ha sconvolto il mondo, mettendo alla prova la tenuta dei sistemi sanitari, ora fornisce l’opportunità di riorganizzarli, se possibile anche migliorandoli. "Dagli ospedali dovranno uscire tutti gli ambulatori per visite ed esami di primo livello che saranno riorganizzati nei presidi territoriali – dice Landini – Inoltre avranno un ruolo di fondamentale importanza i posti letto per le cure intermedie che accoglieranno i pazienti clinicamente guariti, dimessi dagli ospedali, ma che necessitano ancora di assistenza". E che, per questa ragione, saranno potenziati enormemente, per restare attivi anche dopo l’emergenza Covid. Come stabilisce l’ordinanza 49 del governatore Enrico Rossi i posti in Toscana dovranno salire a 1.700.
Da domani i pazienti dimessi dai reparti Covid troveranno posto nelle cure intermedie di Villa Donatello, con i 45 letti della struttura sui viali data da Unipol in comodato gratuito all’Asl.
L’azienda sanitaria cercherà un accordo con la società bolognese delle assicurazioni per prendere in affitto la struttura e mantenerla in gestione anche dopo l’emergenza Covid. C’è fame di posti low care: nell’ottica della ripresa si stanno dismettendo i 22 letti dell’Iot, mentre resteranno in piedi i 64 ai Fraticini della Croce Rossa e, successivamente, si potrebbero riattivare i 30 di Villa Torrigiani.
"Negli ospedali di Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli al momento contiamo su 259 letti Covid occupati al 50% che pensiamo di ridurre ulteriormente: nei giorni del picco abbiamo avuto 441 pazienti su 541 posti disponibili", spiega il direttore generale dell’Asl Toscana centro Paolo Morello. Ancora meglio la situazione delle terapie intensive. Per il Covid resteranno attivi 44 posti, a fronte dei 128 attivati durante il picco. E dopo 67 giorni, ieri la Cross, la centrale operativa remota per le operazioni di soccorso, ha concluso le attività legate all’emergenza. Un altrto passo verso la normalità.