STEFANO BROGIONI
Cronaca

Ospite a Castelpulci: "Vi auguro buon lavoro". E le toghe di domani applaudono Mattarella

La cerimonia a pochi giorni dalle proteste sulla separazione delle carriere. Il numero due del Csm, Fabio Pinelli, ai giovani magistrati: . "Restate umani, imparziali e non cercate il consenso politico".

La cerimonia a pochi giorni dalle proteste sulla separazione delle carriere. Il numero due del Csm, Fabio Pinelli, ai giovani magistrati: . "Restate umani, imparziali e non cercate il consenso politico".

La cerimonia a pochi giorni dalle proteste sulla separazione delle carriere. Il numero due del Csm, Fabio Pinelli, ai giovani magistrati: . "Restate umani, imparziali e non cercate il consenso politico".

di Stefano BrogioniSCANDICCIApplausi all’arrivo e dopo l’augurio di "buon lavoro" ai giovani magistrati, per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ospite d’onore per l’inaugurazione della stagione della Scuola superiore di Magistratura che ha sede a Castelpulci, villa scandiccese del XVII secolo.

E’ una cerimonia sentita e partecipata, quella di ieri mattina, perché cade a pochi giorni di distanza dalle proteste delle toghe dell’anno giudiziario. Mattarella in prima fila, accanto al governatore Eugenio Giani, vicino alla prefetta Francesca Ferrandino e alla sindaca di Scandicci Claudia Sereni e della città Metropolitana Sara Funaro, davanti al presidente della Corte d’Appello Alessandro Nencini e al procuratore generale Ettore Squillace Greco, ascolta gli interventi del vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, della primo presidente della corte di Cassazione, Margherita Cassano. Nonché della padrona di casa, la presidente della Scuola Silvana Sciarra.

Nessuno parla di separazione delle carriere, l’argomento che prima del caso Al Masri ha infiammato i rapporti tra politica e pm, ma gli interventi che si susseguono con puntualità certosina - in rispetto al protocollo della trasferta fiorentina del Quirinale - sembrano calibrati su "questo difficile transito epocale", come lo definisce Pinelli.

"I magistrati - dice il vicepresidente del Csm - sono chiamati ad acquisire una profonda consapevolezza che le prerogative della funzione si giustificano e si legittimano solo in funzione di quella imparzialità che è costitutiva dell’essere magistrato. Questa consapevolezza implica un magistrato che non cerchi il consenso politico e sociale alle proprie decisioni ma che grazie alla sua imparzialità e alla solidità degli argomenti a sostegno delle sue decisioni e azioni si dimostri autorevole".

"Siate liberi - prosegue -, indipendenti nel giudizio (il valore da salvaguardare non è solo l’indipendenza ordinamentale, ma l’indipendenza di giudizio del giudice), sottraendovi al pericolo di sentirvi un’autorità morale. Il giudice accerta responsabilità individuali, non spetta a lui determinare l’etica pubblica di un Paese. Il magistrato deve avvertire la cultura della responsabilità, deve sentirsi responsabile non meno di quanto si senta indipendente. Occorre che i magistrati siano pienamente consapevoli dell’inscindibile correlazione tra la loro competenza professionale e la responsabilità sociale che l’esercizio della giurisdizione comporta". Da Pinelli, infine, anche un richiamo "sull’importanza che assume il ‘senso di umanità’ del magistrato", "un richiamo al rispetto delle persone e della loro dignità, in tutte le circostanze della vita professionale e privata del magistrato, una consapevolezza della dimensione umana delle sue decisioni e delle conseguenze che esse hanno. E non perdete mai il senso di umanità".

Margherita Cassano ha auspicato che "questo patrimonio comune di valori, oggetto di approfondimento grazie all’opera sapiente e attenta della Scuola della magistratura, possa essere condiviso in un clima rinnovato, improntato al rispetto reciproco tra le varie istituzioni dello Stato, a pacatezza, equilibrio, disponibilità effettiva ad ascoltare le ragioni altrui".