
Il taglio del nastro
Firenze, 12 aprile 2017 - Si è completata al Santa Maria Nuova l’area dell’emergenza e urgenza con l’apertura dell’Osservazione breve intensiva (Obi). Il nuovo reparto è stato inaugurato dall’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi alla presenza dei direttori generale, sanitario e amministrativo dell’Azienda Usl Toscana centro, oltre al direttore del dipartimento di emergenza e area critica Simone Magazzini e alla direttrice sanitaria del presidio ospedaliero Francesca Ciraolo. Sono inoltre intervenuti i consiglieri regionali Titta Meucci e Nicola Ciolini.
“Questo è il terzo Dea dell’area metropolitana, con 40.000 accessi all’anno ed è l’unica struttura di emergenza e urgenza presente in città – ha detto il direttore generale Emanuele Gori evidenziando, poi, che i lavori di ristrutturazione all’interno del Santa Maria Nuova proseguiranno fino al 2019 con la realizzazione delle nuove sale operatorie, dell’endoscopia digestiva, del DH oncologico e del servizio psichiatrico di diagnosi e cura; unico esempio in tutta Italia di un ospedale, nato del 1200, dove si continua ad investire e a far convivere aspetti storico e museali con quelli sanitari ed per questo – ha sottolineato - in particolare dobbiamo anche complimentarci con la nostra area tecnica per aver per la complessa tipologia dell’intervento strutturale di ammodernamento”.
L’Osservazione breve intensiva è una struttura operativa della medicina d’urgenza, che affianca il pronto soccorso nell’inquadramento e trattamento di quei pazienti che non possono essere immediatamente dimessi. Problematiche come ad esempio il dolore toracico, il trauma cranico, la cefalea, dolori addominali e coliche renali, ma anche le vertigini, le infezioni delle vie urinarie, gli episodi sincopali, alcuni tipi di aritmie, le reazioni anafilattiche diffuse e altre patologie previste, vengono osservate e trattate in Obi.
L’osservazione breve intensiva, infatti, è un tipo di degenza che permette la gestione ottimale dal punto di vista diagnostico e terapeutico di alcuni selezionati problemi clinici. Dal pronto soccorso i pazienti vengono trasferiti in Obi quando necessitano di approfondimenti diagnostici, che vengono effettuati al massimo entro due giorni. Tre posti letto sono anche dotati di “telemetria” per il monitoraggio cardiaco, h24, una tecnologia che sarà progressivamente incrementata L’OBI rappresenta un modello di assistenza ospedaliera che evita il ricovero vero e proprio, con minori disagi per il malato, ma garantisce di effettuare, con ritmi clinici “intensivi”, cure e accertamenti: dal prelievo ematico alle consulenze specialistiche fino alla TC.
Dopo due giorni il malato potrà fare ritorno al proprio domicilio e proseguire le terapie o, se necessario, completare il percorso assistenziale in un altro reparto ospedaliero del Santa Maria Nuova. Si stima che nel nuovo reparto verranno trattati circa 2.000 pazienti l’anno in base ai ricoveri prima svolti nella degenza breve che era collocata al piano terra della struttura ospedaliera. La nuova OBI è collocata nell’area dell’emergenza e urgenza, diretta dal dottor Mauro Pratesi, comprende oltre al pronto soccorso anche il reparto HDU- di sub intensiva (anch’essa recentemente ristrutturata e dotata di 4 posti letto ed è posta in prossimità dell’OBI e del pronto soccorso). E’ coordinatore infermieristico dell’area Enrico Ricci.
Il personale dedicato all’area comprende 56 infermieri, 26 operatori socio sanitari e 21 medici di cui 20 infermieri, 10 operatori socio sanitari e 4 medici destinati ai pazienti ricoverati in OBI. Il reparto è diretto dal dottor Antonio Cuomo. Il progetto di ristrutturazione ha realizzato stanze caratterizzate da pareti tecniche vetrate, scorrevoli, dotate di sistemi di oscuramento orientabili, per permettere la massima visibilità dei letti da parte del personale infermieristico, e garantire il migliore controllo e rapidità di intervento su pazienti in osservazione semintensiva. La sala di attesa dedicata, con accesso diretto ad una stanza di colloquio medici-parenti per garantire la privacy agli utenti, è direttamente collegata con le aree diagnosi e terapia tramite percorsi dedicati, non interferenti con le distribuzioni degli utenti e visitatori.
La superficie complessiva dell’area, comprensiva di vani tecnici al piano interrato, è di 450 mq che si vanno ad aggiungere agli oltre 18.000 mq già ristrutturati dall’inizio dei lavori a oggi. L’esecuzione dei lavori di ristrutturazione del reparto al piano terra e interrato sono iniziati nel giugno 2016 e le opere sono state ultimate lo scorso gennaio. L’impegno economico relativo a questa fase dei lavori complessivamente è stato pari a euro 1.280.000, 00, comprensivo della quota di impianti afferenti la struttura in questione. I lavori sono stati seguiti dall’ingegnere Luca Meucci come responsabile del procedimento dell’area tecnica aziendale.
Ha diretto i lavori l’architetto Roberto Lapi. La ditta esecutrice è la ECF S.p.a. di Roma. La nuova OBI rappresenta l’ultima fase delle trasformazioni previste per l’area di emergenza e urgenza dell’ospedale fiorentino, iniziate con il trasferimento del pronto soccorso al piano terra con accesso diretto dalla Piazza e proseguite con la realizzazione dell’area di terapia intensiva al piano secondo, con la realizzazione dell’area di Osservazione Intensiva –HDU. Le opere di ristrutturazione interna dell’ospedale Santa Maria Nuova sono a questo punto in avanzata fase di realizzazione, e con l’apertura dei nuovi collegamenti verticali dedicati agli utenti esterni che saranno ultimati entro la prossima estate e del nuovo blocco operatorio, la cui attivazione è prevista per la primavera 2018, giungeranno entro il corrente anno a definitiva conclusione.