
Osteria Nuova, altolà dei residenti "Nuove case e il rischio frane"
di Manuela Plastina
I nuovi piani, strutturale e operativo, appena votati hanno ridotto ma non cancellato nuovi insediamenti urbanistici a Bagno a Ripoli come quello di Osteria Nuova: approvato nel 2019, il progetto edilizio era già stato rivisto e ridimensionato alla fine del 2021. Stralciati gli espropri che interessavano i terreni di proprietà della Casa del Popolo e di via Martinelli e cancellati il parcheggio e il by-pass, era stato ridotto da sei a due il numero di nuove abitazioni, per un totale di 330 metri quadri contro i previsti 1000 oltre a un’altra costruzione abitativa da 160 metri quadri.
Ma secondo una ventina di residenti della frazione, parte di un comitato spontaneo, le nuove previsioni edilizie mettono a rischio l’assetto idrogeologico della zona. In una lunga lettera inviata a sindaco, assessore all’urbanistica, consiglieri e anche alla Regione Toscana e al Genio civile, il gruppo di residenti chiede ulteriori accertamenti sul territorio prima di far partire il progetto esecutivo.
"Il piano del 2019 dava attuazione a previsioni del 1999 – sottolineano con preoccupazione –. Nel frattempo è cambiato tutto e sono emerse problematiche idrogeologiche in un’area con problemi di stabilità anche per la presenza di un consistente deflusso di acque sia in superficie che sottoterra". I residenti nella lettera lamentano nellospecifico la pericolosità del vicino Fosso Querceto, con prescrizioni specifiche anche previste allo stesso Genio civile, e del sottostante Borro di San Giorgio, già influenzato dai lavori della terza corsia dell’Autostrada del Sole. Già da tempo, denunciano ancora i residenti di Osteria Nuova, "le case esistenti a monte e a valle dell’area interessata mostrano segni di instabilità del terreno".
Nell’ultimo anno poi, scrivono ancora i rappresentanti del comitato, "ci sono stati due violenti nubifragi con frane e allagamenti". C’è anche, continuano, "il concreto pericolo derivante dallo sradicamento degli ulivi per far posto ai lavori". Gli autori della lettera chiedono dunque alle istittuzioni di verificare che le indagini geologiche e idrauliche fin qui fatte tengano conto degli eventi atmosferici estremi: "Se così non fosse – si legge –, ne devono essere svolte di nuove e aggiornate per accertare l’impatto delle nuove costruzioni".