FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Ottant’anni dopo le stragi naziste. Da Sant’Anna a Marzabotto. Un cammino per fare Memoria

Iniziativa congiunta tra Toscana ed Emilia-Romagna per unire i luoghi simbolo della Resistenza. Il percorso di montagna è lungo 180 chilometri in 11 tappe: si punta all’inaugurazione nel 2025.

Ottant’anni dopo le stragi naziste. Da Sant’Anna a Marzabotto. Un cammino per fare Memoria

La traslazione delle salme delle vittime del massacro di Sant’Anna di Stazzema (Lucca)

"Ricordate che questo è stato: vi comando queste parole, scolpitele nel vostro cuore". La poesia di Primo Levi, per non dimenticare la Shoah e gli eccidi del 1944 a cavallo dell’Appennino, lungo la Linea Gotica. Tutti con uno stesso denominatore, la ferocia nazista delle SS e la barbarie fascista dei repubblichini che le fiancheggiavano.

È proprio per non dimenticare che Toscana ed Emilia-Romagna, insieme all’Associazione Liberation Route Italia, hanno deciso di unire con un cammino della memoria Sant’Anna di Stazzema e Monte Sole. I due luoghi simbolo di quella terribile stagione di violenza legata alla fine della II guerra mondiale in Italia. In tutto 180 chilometri, 14 comuni, 11 tappe, per aiutare i più giovani a essere cittadini consapevoli attraverso la storia. Un percorso escursionistico attraverso paesaggi montani, borghi e memoria tra Alta Versilia, Media Valle del Serchio e Appennino bolognese. Gli stessi luoghi attraversati dalla SS della Division Reichsführer-SS prima a presidio della Linea Gotica, poi in ritirata verso il Nord Italia durante quel terribile agosto del 1944.

Le SS dalla Versilia fino all’Emilia si accanirono sui civili. Dopo Sant’Anna di Stazzema, dove uccisero 560 tra uomini, donne e bambini, nei giorni successivi agirono anche a San Terenzo Monti e Vinca in Lunigiana (159 e 162 vittime); completarono il lavoro nell’area di Monte Sole, trucidando 770 persone. Il cammino che unisce questi due luoghi densi di storia e di sacralità è nato proprio dalla necessità di non dimenticare.

Il progetto è stato presentato ieri mattina a Firenze, nella sede della regione Toscana, dall’assessora alla Cultura della memoria della Regione Toscana, Alessandra Nardini, l’assessore a Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori, dalla presidente e dal direttore di Liberation Route Italia, Raffaella Mariani e Carlo Puddu. Lo studio di fattibilità del cammino vede la partenza da Pietrasanta (tappa 0), in direzione Sant’Anna di Stazzema e poi Camaiore. Sempre in provincia di Lucca sono fissati passaggi da Fiano, nel comune di Pescaglia, e a Borgo a Mozzano per arrivare a Bagni di Lucca e Vico Pancellorum. Il passaggio dalla provincia di Pistoia prevede soste su San Marcello Pistoiese-Piteglio, Sambuca Pistoiese e Pracchia (Pistoia), per entrare in Emilia-Romagna da Porretta Terme, Riola, Grizzana Morandi e infine Monte Sole e Marzabotto e Monzuno. Ad ogni tappa sono previsti posti letto e servizi.

L’obiettivo è inaugurare nel corso del 2025, per l’80° anniversario della fine della Seconda Guerra mondiale. La Linea Gotica era l’ultimo baluardo difensivo dei tedeschi. In tutto 320 chilometri, tra Bocca di Magra e Rimini lungo il crinale appenninico, tenne bloccati gli alleati nel terribile inverno del 1944. Ancora oggi nei boschi di queste zone capita di imbattersi nelle fortificazioni o nei segni delle terribili battaglie combattute.

Tra Toscana ed Emilia c’è una rete di musei curati da associazioni di volontariato che negli anni hanno recuperato interi tratti di camminamenti e bunker (in Toscana Molazzana, Piano Sinatico, Vernio, Ponzalla, in Emilia-Romagna Montese, Castel del Rio, Montescudo) allestendo le sale coi reperti ritrovati sui campi di battaglia. Un altro itinerario per non dimenticare.