
Ottantenne aggredito a pugni e rapinato ’Mi dà una sigaretta?’ Strappata pure la fede
Anziani alla mercé di delinquenti di ogni risma. In casa e fuori, tra predatori che si fingono avvocati o marescialli e razziano le abitazioni e aggressori che li colpiscono a tradimento.
Come è accaduto di sera in via Canova, una rapina denunciata dall’ennesima vittima alla stazione dei carabinieri di Firenze Legnaia. La vittima è un uomo di ottanta anni.
Secondo la prima, sommaria ricostruzione dei fatti, l’anziano è stato avvicinato da uno sconosciuto – mediamente giovane sembra – che dopo avergli chiesto una sigaretta, lo avrebbe subito aggredito, in modo violento: un pugno al volto, che ha fatto barcollare e poi cadere a terra l’ottantenne. Sul momento la vittima non ha realizzato null’altro ovviamente, se non forse che l’aggressore èscappato pochissimi istanti dopo insieme ad una donna che lo accompagnava.
Poi l’uomo si è un po’ ripreso, assistito e confortato da qualche passante. Non si sa però ser qualcuno abbia ’messo a fuoco’ la scena. Tiratosi su, l’ottantenne non ha richiesto sul momento l’intervento delle forze di polizia, né dei sanitari del 118. E’ riuscito, pur ancora molto scosso, a tornare alla propria abitaziopne ed è solo poco dopo aver varcato l’ingresso che ha fatto la conta dei danni: non solo quelli fisici, ma anche quelli ancor più materiali. Si è infatti accorto di non avere più la catenina d’oro e che aveva come pendenti una medaglietta. E la fede nuziale della moglie.
A quel punto si è risolto ad rivolgersi ai Carabinieri della più vicina stazione, quella di Legnaia, per denunciare l’accaduto, a riferire che cosa gli era stato portato via con la violenza, le caratteristiche degli ori andati perduti. Indagini sono state avviate subito da parte dei carabinieri della compagnia di Oltrarno che oltre ad aver provato a controllare la zona in cerca dei due sospetti, hanno cominciato a verificare la presenza di impianti di video sorveglianza comunali e privati nella zona dell’evento, che possano aver ripreso le sagome dell’uomo, e della sua complice, anche in riferimento alle vie di fuga che avrebbero preso allontanandosi in tutta fretta dal luogo dell’aggressione.
g.sp.