di Antonio Passanese
Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, secondo Eurispes gli affittacamere, per le attività fiorentine, sono una manna. Generano, un giro d’affari da 2 miliardi di euro. Insomma, il diavolo non è poi così nero come lo si dipinge.
"Voglio chiarire un malinteso: Federalberghi non è contro gli affitti brevi ma contro gli abusivi, che non pagano neanche la ritenuta d’acconto nonostante tutte le agevolazioni. Dall’Imu alla Tari. Noi siamo per il cambio di destinazione, perché non è possibile affittare ai turisti un appartamento per 365 giorni e avere le stesse spese che ha una normale famiglia. Ecco, in questo caso bisogna parlare di attività commerciale a tutti gli effetti".
La Toscana, con le sue 108mila case destinate ai turisti, è la prima regione italiana per gli affitti brevi. Nella sola Firenze ne sono 15mila. Che ne pensa?
"Quando solleviamo questo problema ci viene risposto che gli affittacamere servono a rivitalizzare i borghi. Ma questi dati dimostrano il contrario, ovvero che la grande concentrazione non è nei borghi ma nelle città d’arte. E questo crea un problema di emergenza abitativa sia per i residenti che per gli studenti che non trovano più un posto dove dormire. Ben venga la richiesta di molti sindaci che stanno chiedendo al governo di avere una legge nazionale che disciplini il fenomeno e che consenta loro di decidere se rilasciare o meno licenze per affitti brevi".
Per ora il governo è riuscito a partorire solo il Cin (Codice identificativo nazionale), forse però ci vorrebbe altro?
"Il Codice è un buon inizio per combattere l’abusivismo. Ma credo che servano misure più drastiche per governare il problema e aiutare chi cerca casa".
Quindi lei si trova sulla stessa lunghezza d’onda dell’amministrazione comunale che ha riproposto la delibera anti Airbnb?
"Assolutamente sì. Anche perché la stessa delibera è stata adottata da Venezia dove con una legge nazionale si è consentito solo a quel Comune di poter contingentare le licenze sugli affitti brevi. La richiesta di Firenze è quella di essere messa alla stregua della città lagunare. Non è che la giunta Funaro stia chiedendo una cosa straordinaria".
Presidente, qual è la proposta di Federalberghi per ripopolare il centro storico?
"Innanzitutto bisogna fare molta attenzione a non demonizzare il turismo. Quell’overtourism che tutti sbandierano ci sta già creando dei danni di immagine a livello internazionale perché molti tour operator con cui ho parlato mi hanno detto che stanno mandando i propri clienti in altre nazioni perché le immagini che girano ritraggono città d’arte invase da persone e nelle quali non si può camminare, non si riesce a trovare un posto al ristorante... Il tema è quello di regolarizzare un mercato della ricettività che è decuplicato. In Italia ci sono 30mila alberghi e 600mila appartamenti ufficiali. Poi c’è tutto il sommerso".
Dal 2019 a oggi, le tariffe di alberghi e B&B, a Firenze sono aumentate del 60%. Possibile?
"Mi sembra un dato alto, ma ci può stare perché tutto è aumentato. Ovunque. Per esempio a Barcellona in questo momento, se vuoi andare in un albergo sul lungomare, non paghi meno di 2mila euro. Ma sono aumentati anche i voli aerei, i beni di prima necessità, l’energia. a fronte di un impoverimento delle persone. Bisogna fare attenzione a fare i prezzi per tutte le tasche. E non parlom solo degli alberghi che pesano per il 30% sul costo della vacanza".