REDAZIONE FIRENZE

"Pa, poco equilibrio fra ingressi e uscite"

La Relazione annuale del Cnel evidenzia il consolidamento delle amministrazioni pubbliche nel 2023 grazie al Pnrr, con nuove assunzioni e attività di formazione. Criticità rimangono nella gestione delle uscite e nella necessità di riconvertire professionalità per la digitalizzazione. Numeri significativi riguardano concorsi e formazione, ma restano sfide da affrontare.

Renato Brunetta, presidente del Cnel

Renato Brunetta, presidente del Cnel

Nel corso del 2023 "si è ulteriormente consolidato il processo di irrobustimento delle amministrazioni pubbliche, avviato con intensità nel 2022 grazie alle risorse del Pnrr". A segnalarlo è la Relazione annuale del Cnel sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini, che tra gli aspetti positivi annovera "il consolidamento di nuovi flussi di assunzioni; una ripresa intensa delle attività di formazione; il graduale ritorno alla fisiologia della contrattazione; l’introduzione di nuovi strumenti di semplificazione; il sostegno diffuso alla digitalizzazione".

Restano però una serie di criticità, tra cui la "difficoltà di reggere il passo di uscite dalla Pubblica amministrazione molto consistenti ormai da anni, così come la necessità di ‘riconvertire’ un alto numero di professionalità, anche in relazione ai processi di digitalizzazione".

Secondo la relazione, inoltre, le amministrazioni pubbliche mostrano alcune "fragilità consolidatesi nel tempo", soprattutto nel periodo in cui si sono intrecciati blocco del turnover, taglio degli stanziamenti per la formazione e congelamento della contrattazione, ma al tempo stesso "una significativa capacità di reazione e di innovazione".

Numeri alla mano, sono 12 i bandi di concorso a tempo indeterminato nel 2023 per figure non dirigenziali, finalizzati alla selezione di 2.393 unità di personale nella Pa, 5.972 le amministrazioni accreditate e circa 1.600.000 gli utenti registrati sul Portale unico del reclutamento inPA al 12 luglio 2024. Sul fronte della formazione, le amministrazioni che hanno organizzato o finanziato attività di questo tipo toccano il 53,5%, a cui corrisponde circa il 93% del personale pubblico, con un aumento delle attività formative organizzate o finanziate dalla Pa del 50,7% rispetto al 2020 e una partecipazione in crescita del 41,9%.

Complessivamente, la spesa nei comuni è aumentata a 23,4 milioni di euro nel 2021 e 26,3 milioni nel 2022 (in media 77 euro per dipendente), contro una spesa ferma sui 18 milioni di euro nel quadriennio 2017-2020. Le amministrazioni che hanno adottato un piano della formazione sono pari al 19,6%.