Guerra alla paccottiglia. Dal David sexy alla Venere tatuata: “Firenze presa in giro”

Il nostro viaggio tra le brutture vendute nei negozi e sui banchi del centro. I comitati: “Bisogna difendere le tradizioni e l’identità della città”

L'emblema della 'paccottiglia' a Firenze

L'emblema della 'paccottiglia' a Firenze

Firenze, 27 settembre 2024 – Se il tribunale di Firenze ha vietato l’uso sconsiderato e selvaggio del David condannando due società che avevano usato una riproduzione del capolavoro di Michelangelo senza autorizzazioni e per fini commerciali, il gran bazar del centro storico continua a farcele vedere di tutti i colori: dai grembiuli con i genitali del David in bella vista, alle calamite fino alle mutande per uomo e donna in negozi e bancarelle del centro, Proprio quella paccottiglia di cui ha parlato con la Nazione la sindaca Sara Funaro, promettendo una stretta.

Da piazza dell’Unità fino a via dei Neri si svende di tutto nonostante il Regolamento per la tutela e il decoro del patrimonio culturale del centro storico stia tendando di disciplinare l’offerta merceologica. Da via Sant’Antonino a piazza del Mercato Centrale tra le botteghe c’è una sorta di gara a chi propone lo sconto migliore e il prodotto peggiore. Le promozioni sono tante: dai tre pezzi (gli attributi del David, il suo lato B e la sua figura intera rigorosamente a nudo) al prezzo di 10 euro, alle calamite Firenze-David che riprendono la sagoma sempre dei suoi “attributi” vendute a 1 euro per terminare con le mutande con a corredo la scritta ‘Arte italiana’.

Se l’immagine dell’emblema del Rinascimento è di sicuro una delle più usate per realizzare souvenir per turisti mordi e fuggi, la lista degli obbrobri è ancora più lunga. In San Lorenzo, ad esempio, un flash dietro l’altro: mascherina veneziana al prezzo di 5 euro, t-shirt con offesa in slang, cavatappi a forma di Torre di Pisa e così via. Uno dei “pezzi” di punta della galleria dell’orrido ritrae su una maglietta la Gioconda sedotta e abbracciata a un Van Gogh tatuato, come la Venere del Botticelli.

Camminare in via Faenza è una vera e propria impresa, tra menù nel mezzo di strada ed esposizioni di abiti e valige che sono ben al di fuori dello spazio di vendita e intralciano il passaggio. Per sfuggire all’omologazione, nel 2015, è nata un’associazione I sopravvissuti del San Lorenzo: “Noi stiamo cercando di tramandare la tradizione e di difendere l’identità della città anche attraverso i prodotti che vendiamo. Il nostro, nonostante tutto, è uno dei quartieri più belli della città. La paccottiglia che si vede in giro dileggia Firenze”, sottolinea il presidente Roberto Calamai.

In via dei Neri, va di moda la calamita del David in versione tricolore o oro mentre nei pressi della Galleria dell’Accademia i soliti abusivi sono schierati in forze con le lenzuolate di stampe contraffatte in attesa dei turisti da spennare. Se Ponte Vecchio, in alcune ore, sembra un gran bazar, al mercato del Porcellino i bancarellai si sono auto regolamentati: “Quei pochi che vendevano souvenir di basso livello non lo fanno più”, dice il presidente del raggruppamento Nicola Abatangelo.