
Il comitato di cittadini che si sono uniti contro i campi da padel a Ponte all’Asse
"Un comitato contro la nascita dei campi di padel al Ponte all’Asse? In realtà quel progetto rappresenta l’unica strada per tutelare il verde pubblico". Dopo la nascita del comitato territorio e buonsenso di Ponte all’Asse, a rispondere alle critiche è l’assessore all’urbanistica di Signa, Andrea Di Natale. I cittadini, dopo essersi costituiti in comitato, hanno chiesto "la modifica del Piano strutturale e del Piano operativo per stralciare il progetto che prevede la drastica riduzione del giardino pubblico e la costruzione di un impianto privato per il padel, con bar e spogliatoi, in un’area soggetta a pericolosità idraulica molto elevata e vicina a un impianto di gas liquido, inserito nel Piano di emergenza esterna. Non possiamo accettare che un giardino pubblico – avevano detto - venga sacrificato per un interesse privato in un’area dove, a ogni allerta meteo, ci viene chiesto di abbandonare i piani bassi delle case. Vogliamo sviluppo e vivibilità, non cemento in una zona fragile".
Ma, per la giunta, le cose stanno diversamente. "Il punto – ha detto Di Natale – è che l’area verde che i cittadini chiamano giardino, non è mai passata al Comune. Siamo quindi in una situazione ambigua e che va chiarita. In caso contrario, il rischio è che lo spazio possa essere reclamato dai proprietari e quindi riprivatizzato. Il progetto punta a sanare, una volta per tutte, la situazione. Grazie ai lavori il giardino diventerà un’opera di urbanizzazione legata alla nascita dei campi di padel e passerà formalmente al Comune. È un passaggio per la tutela e non per la distruzione del verde".
Ponte all’Asse è una frazione di Signa, a pochi metri dal confine con Poggio a Caiano, dal quale è separata da solo dal fiume Ombrone. Nonostante l’espansione edilizia, l’area soffre di una cronica assenza di servizi e infrastrutture. Il giardino in questione è nato negli anni ’90 su iniziativa dei residenti per evitare l’ampliamento di un deposito di materiali edili. "Sono 25 anni che il Comune si occupa di questa area proprio come se fosse un giardino pubblico, tagliando l’erba ed effettuando la manutenzione – prosegue la portavoce del Comitato, Bettina Ziegler – . E da un identico lasso di tempo i cittadini passano qui il loro tempo libero, nel verde. Anche se il terreno apparteneva un tempo a un privato, siamo ben oltre il normale usucapione e, secondo i pareri che abbiamo raccolto, non ha senso mettere in dubbio che questa sia ormai un’area pubblica a tutti gli effetti né, tantomeno, pensare a ridurla". Per evitare modifiche alla zona, ha presentato un’osservazione al Piano operativo sottoscritta da oltre cento residenti.