Firenze, 19 ottobre 2023 – Una fiaccolata per la pace con gli ebrei e i musulmani della città. L’invito arriva da don Padre Bernardo Gianni, priore dell'abbazia di San Miniato al Monte di Firenze. La sera di lunedì prossimo ci sarà una manifestazione per la pace su per la salita che conduce alla basilica. Padre Bernardo, che nel 2019 fu chiamato da Papa Francesco a tenere gli esercizi spirituali della curia romana, fa il suo appello in una lettera pubblica diffusa oggi.
"Vi invito - scrive - in queste ore oscure di angoscia, di smarrimento e di preoccupazioni per il futuro e per l'avvenire dell'intera famiglia umana, ad affrontare lunedì sera la salita che conduce a questo monte”. Inoltre, “sarebbe veramente un 'dono nel dono’ se accogliessero questo mio fraterno invito le amiche e gli amici della comunità israelitica e della comunità islamica che con la loro presenza esprimono da molto tempo la ricchezza organica e plurale della nostra concittadinanza. Averle su a San Miniato al Monte lunedì sera, abbracciate dal nostro disinteressato affetto e dal nostro profondo rispetto per la loro indicibile sofferenza, sarebbe veramente un segno profetico di incalcolabile significato”.
Per Padre Bernardo "dovrebbe sempre risuonare nel cuore la voce forte e profetica del sindaco Giorgio La Pira che ancora oggi ci invita a guardare alla nostra Firenze come la 'città sul monte: bella, come la Gerusalemme messianica, irradiante pace e luce’”. Lunedì sera “non avremo parole da pronunciare, slogan da gridare, vessilli da esibire - aggiunge - : i nostri volti, i nostri sguardi, il nostro silenzio, la nostra coscienza memore tanto del dolore degli ostaggi e dei loro congiunti, quanto del fiume di sangue, in grande parte innocente, versato in questi giorni di ferocia, e, ancora, il fuoco amico di fiaccole accese come argine al buio della notte, saranno loro soltanto il nostro messaggio sempre rinnovato di pace e di speranza”.
Padre Bernardo ha ricordato anche quanto il poeta Mario Luzi, "alludendo all'invenzione fiorentina dell'Umanesimo, ebbe a dire, salutando nel 1986 in piazza Signoria Giovanni Paolo II, papa amico e insonne difensore della pace in Medio Oriente: L'uomo: si imparò qui a Firenze a dire questa parola con particolare intenzione; come intendo un prodigio in cui la creazione si fosse identificata con il creatore; o come di un mistero di cui fosse impossibile delineare i contorni”.