STEFANO BROGIONI
Cronaca

Kata, ancora guai per il padre. L’accusa di borseggio: “Telefono rubato da un passeggino”

Miguel Angel Romero Chicclo è accusato di furto con destrezza assieme a un connazionale. Adesso è detenuto a Prato. E della bambina nessuna notizia a più di cinque mesi dalla scomparsa

Firenze, 15 novembre 2023 – Comincia un altro processo per Miguel Angel Romero Chicclo, il padre della piccola Kataleya, scomparsa il 10 giugno scorso dall’hotel Astor.

Chicclo, che attualmente si trova nel carcere di Prato per l’inasprimento della misura cautelare dopo alcune violazioni dell’obbligo di firma, è accusato, in concorso con un altro peruviano, di aver borseggiato una turista olandese: i due (difesi dagli avvocati Toraldo e Baldocci) avrebbero approfittato di un momento di distrazione di una mamma, per sottrarle un telefono cellulare contenuto nel portaoggetti del passeggino che stava spingendo. Tutto questo avvenne nel maggio del 2021, quando non c’era ancora l’occupazione dell’Astor. Eppure, il furto di cui deve rispondere davanti al giudice Virginia Mazzeo (l’udienza è stata aggiornata al 4 giugno), avvenne proprio in via Maragliano. E in quell’occasione, decisive sono state proprio le telecamere cittadine. Due soggetti, con il volto parzialmente coperto dalla mascherina (era in corso l’emergenza coronavirus) e anche i tatuaggi occultati dai vestititi, sono stati infatti ripresi da una delle tante telecamere presenti nella zona intorno all’albergo occupato durante le varie fasi del furto con destrezza patito dalla donna.

Quegli stessi occhi elettronici che invece non hanno ripreso niente di sospetto (a parte due trolley e un borsone, risultati però non contenere alcuna traccia della bimba scomparsa) nel pomeriggio in cui si perdono le tracce della bambina.

Le indagini comunque proseguono e i carabinieri continuano a concentrarsi proprio sul quel pomeriggio di sabato. Dall’ultima immagine di Kata - immortalata dalla telecamera lato via Boccherini mentre scende la scala esterna dell’edificio in cui viveva assieme alla madre Katherine Alvarez, al nonno e allo zio paterno, e alla famiglia dello zio materno Abel Argenis, detto Dominique, attualmente detenuto a Sollicciano per il presunto racket delle camere dentro l’hotel occupato, una delle ipotesi prese in considerazione dagli investigatori quale possibile movente del rapimento della bambina. Sono passati più di cinque mesi, e di Kata non è mai arrivata nessuna notizia. Dopo la massa indistinta di segnalazioni dei primi giorni, oggi si sono placate anche quelle.

Di difficile interpretazioni il gesto di mamma Katherine dei giorni scorsi: dopo aver scritto un commovente post su Facebbok dedicato alla figlia, è stata ricoverata in ospedale dopo aver ingoiato una piccola dose di candeggina.

ste.bro.