
di Fabrizio Morviducci
Pip Padule, via al completamento. Nella Scandicci delle industrie, la fame di spazi produttivi è sempre alta. In questi anni è stato fondamentale il lavoro di ricucitura sui capannoni lasciati dalle aziende fordiste della meccanica che hanno chiuso: Matec, Zanussi, Ciatti solo per fare un esempio. Ma terminati questi, l’unico progetto per avere nuove aree produttive è quello del Pip del Padule. Il progetto del villaggio artigiano, negli anni ha attraversato notevoli difficoltà. Prima dell’arrivo della nuova proprietà, delle cinque strutture solo una era stata completata.
Il centro produttivo si trova nella zona pedecollinare lungo via di Casellina, ai piedi di San Martino alla Palma. Dovevano essere laboratori per gli artigiani di Scandicci e oggettivamente era stata costituita una cooperativa per edificare il tutto con la benedizione delle associazioni di categoria. E’ stata in pratica un’ecatombe. In tutto però sull’area di 18 ettari compresa tra via del Padule, via Newton e via Charta 77 c’è spazio per altri capannoni, per opere di urbanizzazione e per un parco verde attrezzato.
Il vecchio progetto ha come punto saliente una nuova viabilità interna ed esterna al comparto, parcheggi tutto intorno alle isole produttive, un’area di verde attrezzato dove sarà possibile organizzare eventi ricreativi, culturali e sportivi, verde pubblico di corredo, illuminazione, sottoservizi in genere e la fognatura. Le isole erano indicate con le lettere dell’alfabeto. Quella già costruita è la E, più metà della B. L’altra metà della B, la A e la C sono state acquisite da una società di intermediazione immobiliare dopo il fallimento della precedente proprietà, e ora si punta direttamente ad ottenere i permessi a costruire. Anche per l’ultima isola, ossia la D, i proprietari potrebbero ritirare i permessi a costruire; l’intenzione sarebbe già stata manifestata all’amministrazione comunale.
Secondo la previsione, sia l’isola già costruita, sia quelle da costruire, dovranno avere la facciata esterna con gli stessi colori e gli stessi materiali. E sono già diverse le aziende interessate al progetto, anche non legate al mondo della pelletteria. Adesso arriva il completamento di progetto partito nel 1974, prima osannato poi contestato ma ormai da completare per evitare di lasciare il vuoto urbanistico in una zona con mezze opere di urbanizzazione completate che ormai si stanno degradando.