Firenze, 4 dicembre 2022 - "Non ha senso, soprattutto in questo momento, rifiutare pagamenti con carta di credito. Io accetterò sempre anche 1 euro". Una delle decisioni più discusse all’interno della manovra di bilancio del governo Meloni è senza dubbio quella che comporterebbe l’innalzamento a 60 euro della soglia che obbliga ad accettare pagamenti tramite Pos. La misura dovrebbe entrare in vigore il primo gennaio 2023, e garantirebbe agli esercenti la possibilità di rifiutare pagamenti elettronici per cifre inferiori alla soglia scelta. Se dal lato dei consumatori da subito si è alzata una forte polemica, vista ormai l’abitudine a pagare qualsiasi cifra con la carta di credito, ma anche i commercianti sembrano schierarsi dalla parte delle transazioni digitali. "L’importante è che le persone vengano e spendano, nel modo che ritengono migliore – continua Simona Nanni di Sotto Sotto -. Vediamo troppo spesso negozi di tutti i tipi costretti a chiudere, certo se ci mettiamo a fare problemi e rinunciare a guadagni non dobbiamo stupirci. In negozio ho il pos, è giusto che i clienti paghino come vogliono, qualsiasi cifra. Perdere un cliente è molto, molto peggio che dover pagare le commissioni su una transazione. Si tratta di fare impresa, sono costi che ci sono ed è normale che ci siano. Sinceramente non mi interessa come andrà questa cosa, io accetterò i pagamenti digitali sempre, nell’ultimo periodo sono aumentati anche parecchio, altroché 60 euro".
"Ho sempre accettato tutti i tipi di pagamento per qualsiasi cifra – spiega Alessio Pesci di Extra -, non credo che cambierò proprio adesso. Va anche detto che i pagamenti digitali sono circa l’80% del totale, toglierlo o rifiutarli sotto i 60 euro oltre che inutile sarebbe anche svantaggioso. Le commissioni sono circa dell’1% per la carta di credito e lo 0.6% sul bancomat, ma è una spesa che siamo abituati a sostenere e fa parte del gioco. Per quanto mi riguarda, chi vorrà pagare con la carta lo potrà fare sempre e per qualsiasi cifra. Poi possiamo discutere se sarebbe giusto inserire una soglia minima sotto la quale non ci devono essere commissioni, ma sicuramente perdere clienti non è la scelta giusta".
"Non esiste un motivo per rifiutare un pagamento, di qualsiasi cifra e modalità esso sia – chiaro Franco Vernich, della Galleria del disco -. Le commissioni sono fisse, circa l’1% sulla carta e lo 0.6% sul bancomat, ma non è un motivo per dire di no a qualcuno che vuole venire a spendere. Sono cifre a cui siamo abituati, che rientrano nella normalità del lavoro. Di sicuro non sono molti quelli che amano i contanti, anzi le persone si sono abituate a pagare con la carta o il cellulare. Non rifiuterò mai un pagamento con la carta, qualsiasi sia l’importo". "Non rifiuterò mai un pagamento – conclude Carolina Andreini di Desii -. Va detto che più piccola è la cifra peggio è per noi, ma questo non basta per dire no a qualcuno che viene a spendere. Firenze è una città abituata a lavorare con i turisti, che non hanno certo l’uso a pagare con i contanti. Non possiamo mica dirgli di andare a ritirare o di andare da un’al tra parte. In un momento come questo come si fa a rifiutare un pagamento?".