CHIARA OTTAVIANI
Cronaca

Palazzo Pitti, il tesoro ritrovato. Le Stanze Reali aprono le porte. Il rilancio di Verde va avanti

Dal 29 settembre sarà visitabile l’appartamento della Duchessa D’Aosta appena restaurato. In programma la riqualificazione dell’isola di Nettuno, dell’anfiteatro e del cortile dell’Ammannati.

Dal 29 settembre sarà visitabile l’appartamento della Duchessa D’Aosta appena restaurato. In programma la riqualificazione dell’isola di Nettuno, dell’anfiteatro e del cortile dell’Ammannati.

Dal 29 settembre sarà visitabile l’appartamento della Duchessa D’Aosta appena restaurato. In programma la riqualificazione dell’isola di Nettuno, dell’anfiteatro e del cortile dell’Ammannati.

Porte aperte per gli appartamenti della duchessa Savoia e per le stanze reali chiuse da quattro anni. Ma anche "un lavoro da ’pazzi’" per il corridoio Vasariano, una riqualificazione in ponte per l’anfiteatro di Boboli ed un progetto in rampa di lancio per l’isola di Nettuno, sempre nel cuore di Boboli. È questa la linea dettata del direttore degli Uffizi, Simone Verde, che ieri dopo l’annuncio della riapertura della perla di Palazzo Pitti, ha fatto il punto sul suo programma.

"L’apertura, per la prima volta in via regolare dell’appartamento della Duchessa d’Aosta segna un primo importante passo nell’ambito del piano di rilancio di Palazzo Pitti -spiega il direttore-. Le restituzioni dei suggestivi spazi della reggia al pubblico proseguiranno: nei prossimi mesi torneranno visitabili dopo anni, al termine di un’ampia operazione di restauro e riallestimento, i bellissimi ambienti del Tesoro dei Granduchi al pian terreno, mentre al primo piano, già a partire dalle prossime settimane, succederà lo stesso con le sale degli Appartamenti Reali".

L’appartamento della duchessa sarà visitabile dal 29 settembre, poi da novembre tour accompagnati ogni domenica. Sarà possibile percorrere i corridoi e le stanze che nel corso dei secoli hanno ospitato sovrani, regine e principi: tra questi Maria de’ Medici (poi Regina di Francia), il granduca Ferdinando II, il cardinale Leopoldo.

Squadre di ingegneri stanno poi lavorando per la riconfigurazione dei sistemi di illuminazione e del trattamento dell’aria, la manutenzione del mobilio e la ripulitura di tutti i tappeti che per la prima volta hanno lasciato scoperto il meraviglioso parquet degli Appartamenti Reali. Nel giardino di Boboli si lavorerà sulla viabilità e sul deflusso delle acque, oltre alla riqualifica del verde.

"Abbiamo rimesso in moto 650mila euro della vecchia donazione Gucci per il patrimonio arboreo. I due enormi cantieri dell’isola di Nettuno e dell’anfiteatro valgono all’incirca 10 milioni. Stiamo lavorando - ha continuato - anche per rendere esecutivo uno studio di fattibilità che riguarda il cortile dell’Ammannati, che sarà restaurato, e abbiamo chiesto a Roma oltre 5 milioni per il restauro della facciata principale". In programma anche la riprogettazione del museo del Tesoro mediceo e un deposito aperto di mobili e arazzi. Tutti i lavori di riqualificazione, ha spiegato, mirano alla completa restituzione degli spazi e alla loro piena fruibilità per il pubblico, e a dare il suo importante contributo in tal senso è la curatrice degli appartamenti di Palazzo Pitti, Alessandra Griffo.

"L’attuale allestimento degli appartamenti della Duchessa -ha spiegato- è frutto di uno scrupoloso restauro che ha ricostruito gli ambienti ottocenteschi attraverso gli inventari di corte.

La destinazione di questa parte del palazzo non è mai cambiata attraverso i secoli. Dalla fine del Cinquecento alla metà del Novecento i suoi spazi sono stati destinati alla vita privata degli illustri personaggi che li hanno abitati". L’Appartamento è costituito da svariate stanze, alcune delle quali affacciate sul Giardino di Boboli; anche per questo è stata una residenza assai apprezzata da granduchi, re, regine, duchesse e principi, personaggi che qui hanno trascorso il loro tempo lasciandovi la loro impronta.

Tra queste saranno visitabili il Salotto Rosso, connotato da parati e tappeti a “dimensione moquette”, Lo Studio, dove spicca il monumentale lampadario in bronzo e legno intagliato, la Camera del Re, con un letto a “canapé” probabilmente di fattura francese dei primi dell’800. Di impatto anche la monumentale stufa, e sopra al letto una copia ottocentesca della celeberrima Madonna della Seggiola di Raffaello. Dalla stanza si accede ad una toilette (originariamente progettata come una cappella) e al solarium.

Si passa poi alla Stanza dei Camerieri del Granduca, in seguito chiamato Guardaroba, che conservava armadi dipinti in serie come quelli dei Terreni ed è ora luogo di esposizione di mobili e oggetti provenienti dal Guardaroba generale del Palazzo. E per finire il Salotto Rosso, arredato in stile neo-barocco (console e grande specchiera), dove gli arredi originali del Settecento quali sedie, canapè bianco-oro e lampadario si armonizzano con mobili in stile Savoia. Sulle pareti, dipinti acquistati direttamente dal Re.

Durante le visite nell’Appartamento potranno entrare tre gruppi alla volta per turno ed ogni gruppo sarà accompagnato da personale del museo. La visita durerà 45 minuti circa.