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Carissimo Palazzo Vecchio, aumenta il biglietto per i turisti

Inserita una spesa integrativa all’ingresso di 5 euro nei periodi in cui sono presenti mostre. L’ira delle associazioni di categoria: "Si continua a scaricare i costi sulla pelle delle famiglie"

Palazzo Vecchio (foto New Press Photo)

Firenze, 1 marzo 2023 - "Questi continui rincari fanno davvero male al mondo del turismo, rischiamo di perdere tanti stranieri". Dopo l’aumento del costo del biglietto degli Uffizi e della tassa di soggiorno, anche Palazzo Vecchio ha ritoccato verso l’alto il canone di ingresso. E’ stato deciso di inserire una spesa integrativa all’ingresso di 5 euro, nei periodi in cui sono presenti mostre o progetti speciali. Più che un rincaro vero e proprio si tratta di un adeguamento in periodi di progetti espositivi di alto livello, che poterà in media 5 mesi all’anno il costo del biglietto da 12.50 a 17.50 euro. Si mostrano scettiche le categorie, che vivono con difficoltà tutti i rincari che la città sta dando ai turisti.

"Qualsiasi aumento incide tantissimo – continua Cinzia Chiaramonti, vicepresidente della Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo Toscana -, direi in maniera esponenziale. Prendendo ad esempio una famiglia che viene a Firenze e soggiorna in un hotel 4 stelle, e considerando che David e Uffizi sono più o meno impossibili da non visitare, conti alla mano e sommando tutti i rincari, spendono quasi come una notte in più. A Firenze sta aumentando di prezzo tutto, compresi i viaggi per arrivarci. Chi viene da Londa, o dagli Usa, trova voli sempre più cari e anche la città è sempre più cara in ogni suo aspetto. Qualsiasi tipo di aumento è sempre dannoso per il mondo del turismo, specialmente in un momento come questo".

"Sono profondamente contrariato e critico su questi rialzi – aggiunge Aldo Cursano, presidente Confcommercio Toscana -. Tutti stanno rivendendo il proprio stile di vita, aumentano i costi e diminuiscono le entrate a seguito di prezzi sempre più alti. E così facendo, le persone si trovano in difficoltà, riformulando tutte le spese e rinunciando all’uscita in più. Le imprese devono adattarsi a questa cosa, non si può continuare a scaricare sugli altri la non riorganizzazione dei servizi e dei processi. A livello aziendale aumenta tutto, ma non possiamo far pagare il caffè 3 euro. Occorre senso di responsabilità, e mi dispiace vedere tante situazioni che continuano a scaricare su famiglie e turisti i costi. In questo modo salta il sistema, visto che le famiglie hanno sempre minore capacità di spesa".

Ia. Na.