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Palazzo Vecchio tira dritto: "I 55 milioni del Pui restano"

La cifra dovrà però essere stornata dai piani delle periferie: ecco le ipotesi

Chiusa definitivamente dal Consiglio di Stato la porta dei fondi europei per il restyling del Franchi, ne restano aperte altre due. Entrambe potrebbero condurre alla strada per il finanziamento mancante che servirà a completare il secondo lotto dei lavori di ristrutturazione. Quello, per intendersi, definanziato dal ministero su richiesta dell’Europa. La prima porta, potrebbe diventare in realtà un portone dopo la ricucitura tra Palazzo Vecchio e la Fiorentina e i buoni rapporti instaurati fra la sindaca Funaro e la società viola. Un portone attraverso il quale far camminare il piano che vedrebbe l’intervento diretto nel sostegno economico del patron Rocco Commisso, ma anche della Regione e del ministero.

L’altra invece è quella già ’aperta’ dall’intervento di Roma che, lo scorso marzo, ha restituito alla Metrocittà di Firenze 55 milioni destinati ai piani urbani integrati delle periferie. Fondi che non andranno direttamente sullo stadio, ma potranno essere utilizzati lo stesso dal Comune a favore del Franchi.

O almeno finora questo è il piano ipotizzato: finanziare con questi soldi progetti in rampa di lancio in città, legati a rigenerazione e verde. E dirottare le risorse risparmiate dalle periferie sullo stadio. Palazzo Vecchio, in questi mesi, sta tenendo in piedi interlocuzioni costanti con il ministero per capire come organizzare lo storno dei fondi. La giunta Nardella, sei mesi fa aveva ipotizzato di finanziare quattro delle opere che gravano sugli investimenti del bilancio triennale, non inserite nel Pnrr. Il riserbo sui progetti resta ancora massimo, ma il piano della precedente giunta resterebbe comunque una certezza. Anche se, al momento, la Metrocittà non ha dato indicazioni ufficiali a Roma su quali progetto di rigenerazione beneficeranno dei fondi.

Secondo il Comune però la decisione del Consiglio di Stato, non inficia il tesoretto complessivo: "Nella sentenza si legge che ’il definanziamento non ha inciso sulle somme previste dal Dl 152/2021, ma ha riguardato solo singoli progetti, senza intaccare le risorse complessivamente stanziate in favore della Città Metropolitana nell’ambito del Pui".

Della serie: i soldi ci sono e stiamo lavorando per utilizzarli. Resta invece ancora nebbia sul cronoprogramma dei lavori. Al momento la fine di quelli già contrattualizzati è fissata per il 2026, vincolo originario posto dal finanziamento del Pnc. Mentre sul resto dell’operazione di restyling il Comune aveva spiegato di aver presentato a Commisso una prima ipotesi del cronoprogramma con termine nel 2029 e un’ipotesi di posti ’crescenti’ con una sicurezza in vista di una data importante: arrivare al centenario viola, il 29 agosto 2026 con una capienza di 34.478 posti lordi. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E sulla linea del mare ancora tanta foschia che col tempo dovrà diradarsi.