Firenze, 17 marzo 2023 – Via Palazzuolo non ne può più e ha deciso di dire basta. A gran voce, scendendo in strada proprio nell'ora e nel giorno in cui pusher e balordi raggiungono la maggiore concentrazione: venerdì pomeriggio alle 18. Suona come una chiamata alle armi l'invito del comitato Palomar Palazzuolo che ha chiesto a commercianti e residenti innamorati del proprio quartiere di uscire dalla propria bottega o dal proprio portone per ritrovarsi davanti al Leave The Luggage, il deposito bagagli diventato nel tempo un covo di spacciatori e un po' il simbolo del degrado.
Un modo per chiedere misure forti per contrastare spaccio e microcriminalità e la proliferazione di attività sospette e "riappropriarsi" simbolicamente del loro pezzo di vita. "Siamo stanchi, non ne possiamo più. Riconosciamo la presenza delle forze dell'ordine e con l'assessore alla sicurezza Albanese abbiamo portato avanti un percorso di collaborazione.
Ma ora c'è bisogno di più" spiega una delle anime di Palomar Palazzuolo Andrea Boccacelli. Che aggiunge: "Da più di un anno protestiamo contro il cambiamento di “destinazione d’uso” di un minuscolo locale, nato per depositare i bagagli e diventato invece la sede preferita di spacciatori e tossici della zona”. La proprietà del Leave The Luggage, raggiunta al telefono dalla Nazione, rassicura: "Siamo in contatto con i carabinieri e stiamo predisponendo un intervento di messa in sicurezza. In buona sostanza, all'incirca tra due settimane, potrà entrare solo chi è in possesso del codice elettronico e quindi solo i nostri clienti" dice. Lo spaccato descritto da chi ci vive fa rabbrividire: persone che si bucano in pieno giorno, siringhe a terra, risse a suon di bottiglie nel mezzo di strada, un via vai incessante di spacciatori e consumatori.
“Abbiamo denunciato la situazione molte volte ma nessuno si è mosso" aggiunge Calogero Bellavia che vive da 30 anni in via Palazzuolo. Lui è arrivato quando la strada era ancora una via a forte vocazione artigiana. "Negli anni è cambiato tutto" aggiunge. Lo stesso pensiero di Donatella Bindi, residente dal 1999. "Le botteghe hanno chiuso lasciando spazio ad attività come minimarket e internet point con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti".
Palomar Palazzuolo, che ha annunciato altri due presidi all'angolo con via Santa Lucia e con via Maso Finiguerra, ha anche inviato una “poesia” al sindaco Nardella: “La vita non è una favola” si intitola. “Abitanti e artigiani della zona, stanchi del continuo andirivieni di giovanotti stravolti e torvi spaccini – è il periodo finale della "favola" -, si rivolsero agli amministratori che immediatamente si prodigarono. Da quel giorno tutti vissero felici e contenti in via Palazzuolo. Purtroppo non è andata così”.