Firenze, 29 agosto 2023 – Il rumore dello scontro politico fa da brusio di sottofondo all’emergenza migranti. La campagna elettorale, già cominciata per tutti i partiti in vista delle scadenze elettorali della prossima primavera, rende incandescente un clima già surriscaldato da difficoltà concrete.
La volontà di affondamento da parte del governo del modello d’accoglienza diffusa indispettisce il sindaco Dario Nardella. Su quel modello la Toscana aveva messo le energie migliori, riuscendo a gestire situazioni complesse anche in passato.
Ora i numeri impensieriscono. Nella provincia fiorentina ci sono circa tremila persone arrivate con gli sbarchi degli ultimi mesi. Oltre 500 minori non accompagnati. Vero che i rimpatri di chi viola le regole vanno a rilento. E’ il ministro dell’Interno Piantedosi a chiederne di più. Nei primi tre mesi di quest’anno i provvedimenti di espulsione sono stati 3. Nel 2022 erano stati 10 contro i 41 di Perugia e i 14 di Prato.
Le strutture sono al collasso. Strapiene. E’ questa la ragione che aveva spinto la prefetta Francesca Ferrandino, sabato scorso, all’annuncio dell’arrivo di 16 profughi con un volo da Pisa, a chiedere all’ufficio scolastico regionale la disponibilità di una palestra che potesse funzionare come volano per un’accoglienza lampo, 24-48 ore al massimo.
Un cuscinetto per guadagnare il tempo che consentisse di trovare una soluzione. Una strategia poco gradita al sindaco, che era stato bypassato, e che alla festa dell’Unità di Scandicci, la sera stessa, aveva espresso nitidamente la sua contrarietà, sottraendosi al gioco al massacro. Allo scaricabarile che vede i sindaci in prima linea nella gestione di una situazione sempre più complicata. Con il timore che i cittadini non comprendano l’occupazione di una palestra alla vigilia della riapertura delle scuole. La prefettura fa sapere che si sarebbe trattato di un’occupazione rapidissima, la palestra sarebbe stata restituita nel giro di due giorni.
Ogni giorno c’è un nuovo problema, una nuova emergenza. Si continuano a cercare strutture per evitare le tendopoli. E’ uno slalom tra mille problemi. Perché anche il terzo settore, le cooperative, fanno fatica a trovarne. Dunque, non solo palestre. Nella situazione in cui siamo se la prefettura si troverà a dover collocare nuovi arrivi chiederà ancora. In un risiko quotidiano. Tende nelle caserme? A Vicchio due tensostrutture sono già state montate nel campeggio.
"Il governo continua a gestire l’emergenza migranti senza tenere conto delle situazioni sui territori – dice l’assessora al welfare di Palazzo Vecchio Sara Funaro – Non si può andare avanti così: serve un sistema strutturato di accoglienza. L’esecutivo punta sui Cas, che non funzionano, e penalizza il sistema Sai, che crea invece i presupposti per una vera inclusione. In questo modo viene adottato solo un metodo basato sullo stato d’emergenza e viene messo in difficoltà il sistema di accoglienza. Basta caos, il governo collabori con i Comuni, è nell’interesse di tutti".