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Pallamano: la crescita di Barberino Tavarnelle

La Pallamano Tavarnelle è un movimento sportivo forte di 110 atleti, con una prima squadra che partecipa alla serie A bronze. La presentazione delle squadre ha visto la partecipazione di autorità locali, sponsor e tifosi. La squadra è formata da giocatori locali e un allenatore croato. Un ambiente passionale, una società organizzata e una squadra di amici sono gli alleati della Pallamano Tavarnelle.

Pallamano. Una realtà in forte crescita

Non è soltanto una società sportiva, ma un coinvolgimento di tutto il paese e del tessuto economico. A iniziare da Ugo Scotti concessionario Fiat. La Pallamano Tavarnelle un movimento sportivo forte di 110 atleti, tutti nel maschile, dalla prima squadra che partecipa alla serie A bronze, la terza "diramazione" della massima categoria, alla seconda divisione, fino al vivaio composto da Under 17, Under 15 e Under 13. L’altra sera alla concessionaria Ugo Scotti di Barberino Tavarnelle, partner della società, c’è stata la presentazione delle squadre con una grande partecipazione di pubblico. Alessandro Pierattoni, al vertice di un club presente fin dal 1985 e da alcune stagioni ai principali livelli nazionali, ha introdotto le autorità, a cominciare dal sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli per proseguire con le autorità della Federazione Handball in ambito regionale, sino ai rappresentanti delle realtà economiche che fanno da sponsor. Tra loro Andrea Bartalesi dell’omonima agenzia di pratiche automobilistiche e autoscuola. È stata rimarcata nell’occasione la presenza di giocatori quasi esclusivamente locali. "Il 99% della rosa della squadra maggiore appartiene al territorio", ha detto il direttore sportivo Matteo Pelacchi. Dalla Croazia giunge invece il coach del team della A bronze, Dragan Raijc. Per Edoardo Borgianni, capitano della Pallamano Tavarnelle: "vogliamo contare anche su alcuni aspetti destinati a diventare buoni alleati: un ambiente che ci segue con notevole passione, una società organizzata e una squadra formata da un gruppo di amici, quali in effetti siamo".

Andrea Settefonti