MANUELA PLASTINA
Cronaca

Paolo Butti, l’amore per la parola: "Con la poesia mi metto a nudo"

Lo scrittore premiato a Lugano per "per aver onorato la lingua e la cultura italiana nel mondo". Con la sua ultima fatica "Il calvario delle rose" entra nell’animo dei lettori parlando di vecchiaia e fine vita.

Paolo Butti è appena tornato da Lugano: il poeta e scrittore, nato e residente a Figline Valdarno, ha ricevuto il prestigioso premio alla carriera per la sezione letteratura della Universum Academy Switzerland "per aver onorato la lingua e la cultura italiana nel mondo", come si legge nella motivazione. Tra qualche giorno sarà a Reggio Emilia per un nuovo premio, stavolta per la sua ultima raccolta di poesie "Il calvario delle rose" (Florence Art Edizioni).

Professore, da dove nasce il suo amore per la scrittura e per la poesia?

"Mi sono laureato a Firenze in lingua e letteratura italiana e ho avuto tra i miei maestri Sergio Romagnoli e il poeta Piero Bigongiari. Ho fatto anche un corso di lessicografia all’Accademia della Crusca. Son tutti elementi che hanno contribuito ad accrescere l’amore per la parola e la ricerca linguistica, entrata a far parte del mio bagaglio che mi porto sempre dietro. Ogni occasione è uno spunto per scrivere".

Cos’è la poesia per lei?

"Mettermi a nudo, raccontarmi, ma anche rileggermi e entrare in contatto con gli altri. Scrivo dai tempi dell’università e mai smetterò".

La sua ultima opera "Il calvario delle rose" affronta due argomenti impegnativi: la vecchiaia e il fine vita. Come mai ha deciso di scriverne?

"Sono temi che prima o poi toccano tutti, direttamente o indirettamente. Fanno parte della nostra realtà personale e di ciò che ci circonda. Ho avuto la fortuna di vivere l’anzianità dei miei genitori in casa, ma con mia suocera ho conosciuto la realtà delle Rsa. Non solo: per andare a trovare, prima del Covid, una collega e amica in una casa di riposo, ho conosciuto tanti anziani con cui ho condiviso belle conversazioni. Ho letto loro alcune mie poesie e mi hanno donato pensieri e emozioni. Da qui ho deciso di affrontare questi argomenti raccogliendone i frutti in questo ultimo volume".

Recentemente lo ha presentato nella sua Figline proprio nella Rsa Martelli...

"E’ stata una bella occasione alla quale hanno partecipato il vescovo emerito Monsignor Mario Meini, il vescovo di Fiesole Stefano Manetti e anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. Le loro parole e commenti, sinceri e profondi, mi hanno incantato e onorato: è una grande soddisfazione entrare nell’animo delle persone con le mie poesie".