
Il Papa saluta i fedeli in piazza del Duomo a Firenze: era il 10 novembre 2015
Firenze, 16 novembre 2021 - Un tema antico e insieme contemporaneo quello del dialogo tra i Paesi del Mediterraneo. E un luogo simbolico, Firenze, che nel richiamare quel dialogo, tanto necessario quanto difficile, evoca la figura di Giorgio La Pira, che di Firenze fu sindaco nel dopoguerra e che prima di altri comprese la potenza e l’urgenza di far comunicare le anime del Mediterraneo. La visita di Papa Francesco a Firenze, il 27 febbraio, confermata dal presidente della Cei, il cardinale e arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, si appresta a mettere in connessione vescovi e sindaci del Mediterraneo per riaccedere il sogno di pace che fu anche di La Pira.
Cardinale Bassetti, come è nata l’idea di questo summit di vescovi e sindaci del ’mare nostrum’? "Con l’allentarsi della pandemia è maturata l’idea di ripetere l’esperienza di Bari del 2020, che produsse esiti positivi. Incontrando il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ricordo che mi disse con entusiasmo: ’So che avete intenzione di fare a Firenze l’incontro con i vescovi. Anche con i sindaci del Mediterraneo sarebbe una cosa straordinaria’. Fu un ulterore incitamento ad andare avanti, così è stato. Con nostra grande gioia anche l’invito rivolto al Papa ha avuto esito positivo: sarà con noi nella giornata conclusiva dell’iniziativa. Una disponibilità che suscita la nostra profonda gratitudine. E’ un gesto di attenzione verso una iniziativa che coinvolge le comunità ecclesiali e civili del Mediterraneo". Come si confronteranno i protagonisti? "Il sindaco incontrerà i sindaci, la Cei incontrerà i vescovi, questo avverrà separatamente, poi ci sarà la sintesi dei due confronti e alla fine il ’sigillo’ del Papa". Tornare a parlarsi nella città di La Pira cosa aggiunge all’appuntamento? "Questa iniziativa ce l’ha ispirata lui. La Pira è un servo di Dio che va verso la beatificazione, sono certo che metterà sulla nostra bocca le parole giuste. Il tema dell’unità della famiglia di Abramo, del dialogo tra ebrei, islamici e cristiani, della pace dei popoli del Mediterraneo, è stata una costante nel pensiero e nell’agire politico di La Pira". Un evento, quello di Firenze, che segue il precedente incontro di Bari del 2020... "A Firenze avremo l’occasione di proseguire la riflessione a partire dagli impegni che il Papa ha messo in evidenza a che è bene ricordare con le parole esatte di Papa Francesco, le cui indicazioni erano state: ’Ricostruire i legami che sono stati interrotti, rialzare le città distrutte dalla violenza, far fiorire un giardino laddove oggi ci sono terreni riarsi, infondere speranza a chi l’ha perduta ed esortare chi è chiuso in sé stesso a non temere il fratello. E guardare questo, che è già diventato cimitero, come un luogo di futura risurrezione di tutta l’area’. Questo aveva detto il Papa e questo facciamo nostro". Gli ultimi anni ci hanno abituato a vedere il Mediterraneo come il luogo in cui si inabissano sogni senza nome... "Sì purtroppo, ma il Mediterraneo deve tornare luogo di speranza e di pace. L’obiettivo deve essere quello di superare le barriere e le differenze nel dialogo. Perchè le povertà nascono anche dalla mancanza di dialogo. Mettere in relazione significa promuovere anche i process di integrazione. Il messaggio che partirà da Firenze sarà quello di riportare il Mediterrano ad essere simbolo di unità e non di confine".