Firenze, 21 aprile 2025 – Si è aperta con parole di profonda commozione la veglia in memoria di Papa Francesco, venuto meno questa mattina, nella Basilica della Santissima Annunziata. A presiederla è stato l’arcivescovo di Firenze, Gherardo Gambelli, che ha dato inizio alla celebrazione con un messaggio carico di emozione: “Un velo di tristezza avvolge la nostra anima per la morte di papa Francesco – le sue parole – In questo momento di preghiera affidiamo il nostro Papa alle cure premurose di Maria, segno di consolazione”.

Un momento solenne e partecipato annunciato dalla Diocesi di Firenze a poche ore dalla diffusione della notizia della morte del pontefice. Nella basilica gremita, cittadini e fedeli si sono uniti alle istituzioni e alle autorità civili e militari per rendere omaggio a una figura che ha segnato la storia della Chiesa.
Alla celebrazione hanno partecipato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la sindaca di Firenze Sara Funaro, gli assessori Nicola Paulesu, Andrea Giorgio, Caterina Biti e Letizia Perini, oltre all’ex sindaco Dario Nardella e alla prefetta Francesca Ferrandino, Giovanni Bettarini, Benedetta Albanese, Laura Sparavigna e l'imam Izzedin Elzir, l’assessore Jacopo Vicini e Alfredo Esposito, capo di gabinetto della Città metropolitana. Non è mancata la rappresentanza delle forze dell’ordine: guardia di finanza, carabinieri e polizia hanno preso parte alla cerimonia in segno di rispetto e vicinanza.
In tanti, fin dalle prime ore del pomeriggio, hanno affollato il sagrato della Santissima Annunziata per accendere un cero o semplicemente fermarsi in silenzio. L’atmosfera era quella delle grandi occasioni, ma velata dal dolore e dal senso di perdita per un pontefice che, con il suo stile diretto e il linguaggio del cuore, ha conquistato anche i non credenti. Quando la veglia era al culmine i fedeli sono stati costretti ad assieparsi perfino fuori dall’ingresso.
Molti i messaggi arrivati in queste ore da Firenze e dalla Toscana, a testimonianza del legame profondo che Papa Francesco aveva saputo costruire con la gente. La veglia si è trasformata in una preghiera collettiva, semplice e intensa, come avrebbe voluto lui.