OLGA MUGNAINI
Cronaca

Papaleo, insolito ispettore generale: "Forte con i deboli, debole coi forti"

Nel classico di Gogol l’attore interpreta un personaggio molto lontano dai suoi ruoli caratteristici. Una chiave di lettura sempre attuale. "È uno spettacolo nel quale si ride del male e del potere".

Rocco Papaleo con Daniele Marmi, da stasera alle Pergola con “L’ispettore generale“ di Nikolaj Gogol

Rocco Papaleo con Daniele Marmi, da stasera alle Pergola con “L’ispettore generale“ di Nikolaj Gogol

"È un personaggio lontano dai tanti che ho interpretato fino ad ora, forte con i deboli e debole con i forti. In questo spettacolo si parla di censura, si ride del male e del potere".

Rocco Papaleo arriva stasera, fino a domenica, alla Pergola con “L’ispettore generale“ di Nikolaj Gogol, una commedia degli equivoci estremamente divertente, che si prende gioco delle piccolezze morali di chi ha il potere e si ritiene intoccabile.

Adattato e diretto da Leo Muscato, lo spettacolo vede in scena, al fianco di Papaleo, Elena Aimone, Giulio Baraldi, Letizia Bravi, Marco Brinzi, Michele Cipriani, Salvatore Cutrì, Marta Dalla Via, Marco Gobetti, Daniele Marmi, Michele Schiano Di Cola, Marco Vergani.

“L’ispettore generale“ è uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa. Scritto nel 1836, ma tragicamente attuale.

Siamo in un mondo in cui l’ingiustizia e il sopruso dominano l’esistenza. Ma non è l’uomo a essere malvagio, è la società che lo rende corrotto e corruttore, approfittatore, sfruttatore, imbroglione. L’opera è l’espressione emblematica del teatro gogoliano e del suo tentativo di denunciare, attraverso riso e comicità, la burocrazia corrotta della Russia zarista. È forse il testo più analizzato, criticato, incompreso, difeso, osteggiato, della letteratura russa di tutti i tempi. Gogol stesso si sentì in obbligo di scrivere diversi testi che fugassero i fraintendimenti. Non era la prima volta che sulle scene russe venivano rappresentati gli abusi quotidiani dei burocrati statali. Ma tutti i testi precedenti erano basati sulla contrapposizione fra il bene e il male, con personaggi positivi e negativi. Ne “L’ispettore generale“, invece, per la prima volta, i personaggi sembravano essere tutti negativi: per gli spettatori dell’epoca era inconcepibile.

In realtà, il testo di Gogol è molto più metaforico che naturalistico. La cittadina in cui in cui irrompe a sorpresa il presunto ispettore generale non rappresenta una vera località russa, ma una piccola comunità autonoma perfettamente isolata, nel quale l’autore fa confluire tutto il male visto in Russia. Musiche originali di Andrea Chenna. Produzione Teatro Stabile di Bolzano, Stabile di Torino - Teatro Nazionale, TSV - Teatro Nazionale. Domani alle 18, Papaleo e la Compagnia incontrano il pubblico alla Pergola. Coordina Matteo Brighenti. Ingresso libero, prenotazione https://tinyurl.com/incontroispettoregenerale