Pappagalli e danni ai coltivatori. Ugnano e Mantignano nel mirino

Negli ultimi anni la specie sta devastando l’agricoltura della Piana. L’allarme di Coldiretti: "Intervenire subito"

Pappagalli e danni ai coltivatori. Ugnano e Mantignano nel mirino

Pappagalli e danni ai coltivatori. Ugnano e Mantignano nel mirino

È allarme, fra i coltivatori della piana fiorentina, per il proliferare dei parrocchetti monaci. Sarà capitato a molti, sostando in coda sulla Fi-Pi-Li, di vedere sopra la propria testa curiosi uccelli di colore verde. Si tratta appunto dei parrocchetti che, dopo i primi esemplari (probabilmente fuggiti dalle gabbie) apparsi qualche decennio fa alle Cascine (e mappati dall’Atlante di ornitologia urbana della Lipu), si sono ambientati a tal punto da creare veri e propri stormi. Ma se osservarli può destare curiosità, la loro proliferazione rischia di diventare un problema, soprattutto per i tanti coltivatori presenti nella piana e in quella vasta area agricola che si estende da Mantignano e Ugnano fino a Scandicci e ai confini di Lastra a Signa. Peraltro il fenomeno va ormai molto oltre, tanto da coinvolgere le colline fiorentine e l’empolese. A lanciare l’allarme e a chiedere interventi urgenti, non a caso, è ora Coldiretti. "L’invasione dei parrocchetti rischia di scappare di mano come quella di cinghiali, cani inselvatichiti, colombacci, piccioni e altre specie – spiega Cesare Buonamici, presidente di Coldiretti Firenze –. La fauna selvatica non è più solo un problema per gli agricoltori. I cinghiali, che si stima siano 250mila nella regione, causano incidenti stradali, 23 nell’ultimo anno in Toscana, portano malattie come la peste suina che paralizza territori e attività turistiche; i lupi bussano alle porte di casa in molte località; la vespa velutina falcidia le nostre api; i pappagalli possono trasmettere all’uomo malattie come l’influenza aviaria o la salmonellosi mentre i granchi blu distruggono l’ecosistema marino. Le implicazioni di questo squilibrio sono molteplici e tutte negative. Gli strumenti per intervenire ci sono e chiediamo che siano applicati. Per questo torneremo in piazza con migliaia di agricoltori a tutela anche dei nostri concittadini". "Lo scorso anno non ho potuto raccogliere due ettari di girasoli – dice Mauro Baglioni, imprenditore agricolo che coltiva seminativi tra Soffiano e Porta Romana – perché i parrocchetti li hanno completamente divorati. Ormai sono diventati endemici nella piana di Firenze. Mangiano tutto quello che trovano. Cinghiali, pappagalli e colombacci ci stanno portando all’esasperazione. Senza interventi l’agricoltura è destinata a sparire anche in pianura".