CARLO CASINI
Cronaca

Parcheggi interrati in Oltrarno. Più sorrisi che mugugni nel rione: "Ma siano riservati ai residenti"

La scelta del Comune di progettare due aree di sosta al Cestello e Porta Romana convince molti. Unici dubbi su rischi idrogeologici e possibilità di trovare reperti che allungherebbero i lavori.

Parcheggi interrati in Oltrarno. Più sorrisi che mugugni nel rione: "Ma siano riservati ai residenti"

Sotto. piazza del Cestello dovrebbe sorgere un nuovo parcheggio per l’Oltrarno

Sembrava un’idea abbandonata, o almeno che giaceva polverosa in qualche archivio, quella dei parcheggi sotterranei in Oltrarno. E invece martedì, nella giunta programmatica di Firenze che si è tenuta eccezionalmente a Chiusi della Verna, è stata rispolverata: si è decretato di avviare la progettazione dei parcheggi interrati del Cestello e di Porta Romana.

Un dibattito che nel Salone de’ Dugento risale almeno al 2020 e che vide i residenti dell’Oltrarno schierarsi su due fronti contrapposti. Chi era contrario per i motivi più vari – difficoltà di realizzazione per il delicato tessuto idrogeologico, timore di aumento dei volumi del traffico, inutilità per i residenti nell’ipotesi fosse a pagamento – e favorevoli tra chi vedeva finalmente una speranza nella cronica impossibilità di trovare uno stallo sulla Rive Gauche.

Oggi il dibattito si rinfocola, e durante una passeggiata tra chi San Frediano la vive ogni giorno, i pareri continuano a polarizzarsi. Tra i timori abbondano quelli di carattere geologico: "Siamo sotto il livello dell’Arno, non è scontato realizzare il Cestello. – riflette Giuseppina Abruzzo, che lavora in zona –. Forse quello a Porta Romana è più realizzabile".

Va bene purché, aggiunge, non si ripristini in piazza del Carmine: "Una cosa buona è stata togliere il parcheggio da lì, anche se lasciata così, tutta cemento, in estate diventa un forno: ci vorrebbero più alberi".

Il ventre dell’Oltrarno inoltre potrebbe contenere anche sorprese archeologiche, fa presente l’artista Sauro Cecchi: "Oltre ai fiumi sotterranei che potrebbero dare problemi, le memorie ricordano gallerie sotto l’Arno utilizzate dai soldati nell’ultima guerra; bisognerà che i geologi facciano approfonditi rilevamenti". E lancia una proposta alternativa: "L’edificio dell’Asl di Santa Rosa è fatiscente, riqualificandolo e mantenendo il presidio sanitario al piano terra, ai piani superiori potrebbero realizzare parcheggi raggiungibili con elevatore come in Giappone".

Al netto delle preoccupazioni per ciò che si troverà, il posteggio sarebbe però davvero utile per tanti: "Io mi muovo in motorino, ma penso che a molti residenti farebbe comodo", commenta Niccolò Malenotti, residente da poco nella zona. Imprescindibile per lui che sia ben integrato con il paesaggio del centro: "Che sia decoroso però, non come altri della città".

Poi c’è il timore dell’impatto con il traffico per un qualcosa che poi andrà in favore dei soli turisti: "I parcheggi sono tutti utili, l’importante è che siano sostenibili. – analizza Francesco Leonini, residente – Bisogna studiare le vie di ingresso affinché non creino ingorghi; inoltre devono essere gratis o almeno ad abbonamento irrisorio per i residenti. Ben venga il parcheggio se è per i fiorentini e non solo per i turisti".

In molti temono che l’opera possa distogliere energie dalle vere priorità del rione: "Sono altri i problemi qui. Siamo qui da decenni e di faccende se ne è viste diverse. – commenta Silvia Tortoli della pizzicheria di Borgo San Frediano – Basta ci facciano lavorare perché qui non si lavora più: anche arrivare alle botteghe è difficile, perché i marciapiedi sono distrutti, gli anziani cadono di continuo e si fanno male. Prima sono urgenti questi lavori".

"Sai quante ce n’è da sistemare di cose prima in San Frediano? – rincara Martina Tozzi, sesta generazione alla guida del negozio – Quando piove, l’acqua non defluisce e le auto fanno onde che entrano persino nelle botteghe. Se non rendi dignità al quartiere, inutile pensare a nuove opere".