
Tesi di Margherita Hack della biblioteca Inaf
La parità di genere è un ideale di uguaglianza ancora incompiuto nella nostra società, nonostante i progressi, continuano ad esserci disparità e discriminazioni che ostacolano la realizzazione di questo obiettivo. Gli uomini si sono sempre considerati superiori alle donne, solo poche civiltà realizzavano "l’eccezione" di dare ad entrambi i generi le stesse possibilità, come nell’antica Grecia nella città-Stato di Sparta. La storia è piena di esempi di donne che non hanno avuto la possibilità di scegliere cosa fare o chi essere: erano madri, sorelle o mogli, quindi di proprietà di un uomo. Anche nella politica le donne sono state escluse a lungo e per questo hanno protestato, come le Suffragette inglesi che riuscirono ad ottenere il diritto di voto nel 1918. In Italia nel 1946 per la prima volta le donne hanno potuto votare, ma la strada per una piena parità è ancora lunga. Nel mondo del lavoro, la disparità di genere è ancora evidente: le donne sono pagate meno degli uomini, sono la minoranza di chi si iscrive a facoltà scientifiche (Stem) e spesso non occupano posizioni di rilevo. Uno degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 è realizzare la parità di genere, ma anche se la condizione femminile è migliorata rispetto al passato, siamo ancora lontani dalla totale parità e non basteranno altri cinque anni per raggiungere il goal n.5. Un punto di partenza potrebbe essere rimuovere gli stereotipi.