Meccanizzato o tradizionale con rampe di accesso e uscita? È questa la domanda a cui Palazzo Vecchio sta cercando di rispondere. Il verdetto sarà fondamentale per il futuro della sosta in piazza del Cestello. È qui infatti che il Comune ha annunciato di voler realizzare un nuovo serbatoio di posti auto per far respirare l’Oltrarno: un parcheggio sotterraneo da circa 120 posti che si sommerà a un nuovo posteggio, sempre sotto il livello del suolo, da realizzare davanti ai giardini del liceo Artistico di Porta Romana.
Due strutture per un totale di circa 250 posti in più per l’Oltrarno. Ma fra il dire e il fare, soprattutto in piazza del Cestello, c’è di mezzo lo scavare. E, per capire come farlo, servono risposte. Palazzo Vecchio ha scelto di chiederle allo studio Hydea, società fiorentina di progettazione e consulenza e allo studio geologico Riccardo Martelli. Saranno loro a dover produrre, entro al massimo 45 giorni dalla firma dell’incarico, il cosiddetto ‘documento di fattibilità delle alternative progettuali’. Cioè? Lo studio che stabilirà se il parcheggio interrato potrà essere di tipo meccanizzato o tradizionale. Il bivio non è banale. Il primo tipo di posteggio sotterraneo infatti prevede che l’auto venga lasciata in un locale di ricevimento. La macchina a questo punto viene trasportata da una piattaforma automatica e posizionata in un posto auto realizzato (a livello sotterraneo) su scaffalature di calcestruzzo o acciaio. Il proprietario dell’auto non avrebbe accesso alla zona di sosta.
Si tratterebbe di una soluzione salva-spazio visti gli spazi risicati della piazza. Ma rischierebbe di essere quasi unicamente pertinenziale, quindi con posti di proprietà o affitto per i residenti. L’altra opzione invece, quella classica con rampe di accesso e uscita, consentirebbe un uso più facilmente promiscuo, dunque una parte di pertinenziale e una parte di parcheggio a rotazione. Il rovescio della medaglia? Probabilmente meno posti auto disponibili.
Il documento di fattibilità delle alternative progettuali costituisce la prima fase di elaborazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Lo studio comparerà le due alternative, ma prenderà anche in considerazione la cosiddetta opzione zero: lasciare cioè inalterata la situazione in piazza del Cestello, senza realizzare il parcheggio. La relazione e gli elaborati dei progetti saranno poi confrontati dagli uffici di Palazzo Vecchio che, a insindacabile giudizio, sceglieranno se darne o meno esecuzione o introdurre delle modifiche. Ma ad essere vincolante sarà anche un altro parere: le indicazioni della Soprintendenza legate anche all’archeologia del sottosuolo. L’ordine degli Ingegneri di Firenze intanto, a settembre, si era espresso già sull’argomento propendendo per l’opzione numero uno anche per la struttura di Porta Romana. "I parcheggi meccanizzati a scomparsa – aveva dichiarato il presidente Giancarlo Fianchisti – consentirebbero di attenuare sia il consumo di suolo che l’impatto visivo".
Claudio Capanni