Firenze, 17 marzo 2023 – “Mamma segreta”, il progetto toscano a sostegno delle madri che permette di partorire in anonimato, compie ventiquattro anni e si ripropone nel suo anniversario con alcune novità. La giunta regionale ha aggiornato, infatti, le linee di indirizzo del percorso rivolto a tutte le donne che abbiano manifestato incertezza rispetto al riconoscimento del proprio bambino o la volontà di non procedere al riconoscimento.
L’obiettivo è migliorare l’organizzazione e la qualità dei servizi sanitari territoriali e ospedalieri, sociali e socio-sanitari integrati, con modalità condivise ed omogenee. Una novità sono i nuovi indirizzi giurisprudenziali: se fino ad oggi il diritto all’oblio per il parto in anonimato garantito alla donna prevaleva su ogni altra richiesta del figlio ultra-venticinquenne, adesso non è più così. Con le nuove sentenze della Corte Costituzionale e della Cassazione Sezioni Unite, il figlio naturale che non viene riconosciuto alla nascita può, con un’istanza del Tribunale dei minorenni, chiedere informazioni sulla madre biologica che verrà a sua volta convocata dal Tribunale stesso per essere informata di tale richiesta. La madre ha, a questo punto, il diritto di decidere se la sua identità possa essere svelata o meno. Questa richiesta è legata a volte alla necessità di acquisire un’anamnesi familiare, per un’opportuna profilassi o per indagini su malattie ereditarie ed accertamenti diagnostici.
Chi collabora con l’iniziativa
Così la Regione Toscana riorganizza “Mamma segreta”, con lo scopo da un lato di aiutare le madri con la necessaria assistenza sanitaria per loro e i bambini, dall’altro garantendo il diritto degli adottati a ricevere informazioni sulle proprie origini, tramite la redazione e la conservazione di una documentazione corretta. Le procedure ospedaliere e i protocolli per la conservazione di dati anamnestici non identificativi della madre e della famiglia biologica, che consentirebbero, già ai genitori adottivi, di programmare interventi di profilassi o accertamenti, saranno definiti attraverso gruppi di lavoro dedicati. Ai nuovi protocolli seguirà anche un corso di formazione del Formas, il laboratorio regionale per la formazione sanitaria. Il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza dell’Istituto degli Innocenti di Firenze ha firmato un’intesa nel 2022 per definire le nuove procedure, in collaborazione anche con il Tribunale per i minorenni di Firenze e Genova.
Gli ultimi undici anni
Il progetto “Mamma segreta” è nato nel 1999, in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti, la Asl e il Comune di Prato. Dal 2012 al 2022, negli ultimi undici anni, su quasi 289 mila parti in Toscana 184 sono quelli in anonimato: tra questi, 98 sono di donne italiane. I più numerosi sono stati nel 2013: ben 35.
Il sostegno
La nascita di un bambino è un evento straordinario che incide profondamente nella vita concreta, emotiva e relazionale di una donna. Non tutte le donne possono essere pronte però ad accogliere la propria maternità e ciò può essere riconducibile a diverse motivazioni, che in ogni caso essere ascoltate, comprese e riconosciute. “Mamma segreta” è un progetto di carattere universale che tende una mano alle donne (e ai nascituri) per evitare decisioni drammatiche e spesso affrettate al momento del parto, come anche infanticidi o interruzioni di gravidanza realizzate con metodi illeciti. “Lo scopo è sostenere, accompagnare e informare le donne, affinché le loro scelte sia libere e consapevolmente responsabili – ricorda il presidente della Toscana, Eugenio Giani - Partorire in anonimato in ospedale, anziché in situazioni poco protette, garantisce maggiori tutele medico-sanitarie e protezione per entrambi, madri e figli. In Toscana lo si può fare in tutti gli ospedali del territorio e nella nuova delibera si ribadisce, in modo ancora più esplicito, che il percorso è destinato a tutte le donne, indipendentemente dalla provenienza, la nazionalità, lo stato giuridico e la residenza”. “Si tratta di un accesso universale che supera tutte le categorie – sottolinea Simone Bezzini, l’assessore al diritto alla salute - E’ stata inoltre conferita maggiore importanza ai servizi sociosanitari dei consultori, con compiti specifici sugli interventi di prevenzione per intercettare precocemente situazioni di grave difficoltà psicologica e sociale delle gestanti ed accompagnarle verso i percorsi di assistenza più appropriati. Abbiamo pensato anche ad una specifica azione di formazione per il personale”.
A chi rivolgersi
La Regione, per far conoscere il progetto, ha realizzato un opuscolo informativo e una locandina in sette lingue.
Sul sito della Regione c’è una pagina dedicata: www.regione.toscana.it/mammasegreta;
e un numero telefonico: 055.4383001, accessibile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15.
Le parole di Serena Spinelli
“L’aggiornamento delle linee d’indirizzo – sottolinea l’assessora alle politiche sociali, Serena Spinelli – è un passaggio importante per definire in maniera più puntuale il percorso di “Mamma Segreta” e in particolare per rafforzare gli aspetti destinati a una presa in carico integrata e precoce delle donne, grazie a una relazione più stretta con i servizi sanitari e sociali del territorio”. “Lo facciamo adesso – aggiunge – per dare nuovo impulso a un servizio così prezioso e inserendoci nel contesto più ampio di riorganizzazione dei servizi territoriali.” “E’ importante – conclude – rafforzare il servizio nella sua capacità di attivarsi non solo nel momento del parto, ma anche in termini di prevenzione e di continuità assistenziale, per dare un maggiore supporto alle donne in difficoltà.”
La Conferenza stampa
Alla conferenza stampa organizzata per spiegare le novità del progetto hanno partecipato Luciano Trovato e Silvia Chiarantini, che hanno sottolineato come “Mamma Segreta” sia un progetto presente solo in regioni virtuose d’Italia, sottolineando l’importanza della presenza di assistenti sociali ad affiancare madre e nascituro fin dall’ospedale. Trovato ha poi aggiunto l’auspicio e la proposta di poter regalare ai bambini di “Mamma segreta” la futura possibilità di cure genetiche, conservando alla nascita le staminali della mamma.
Anche Maria Grazia Giuffrida, presidente dell’Istituto degli innocenti di Firenze, ha partecipato alla conferenza esprimendo la felicità dell’istituto di partecipare a questo progetto fin dalla sua nascita, aggiungendo come le nuove linee di indirizzo potranno essere uno strumento di grande aiuto a disposizione degli operatori.