ROSSELLA CONTE
Cronaca

Pasqua, nell'uovo l'aumento dei prezzi: i prodotti tipici salgono del 6,5%

L'allarme di Federconsonsumatori: "In tanti rinunceranno alla tradizione"

Rincarate uova di Pasqua e prodotti tipici (Foto Ansa)

Rincarate uova di Pasqua e prodotti tipici (Foto Ansa)

Firenze, 20 aprile 2025 - Mentre le vetrine delle pasticcerie si vestono di coniglietti e le cucine profumano di colombe e pastiere, la vera sorpresa pasquale rischia di non essere più quella che si trova dentro l’uovo, ma quella che arriva dritta sullo scontrino. Che sia fondente, al latte, bianco o ripieno al pistacchio, il cioccolato pasquale quest’anno si fa desiderare. E non solo per golosità, ma anche per il prezzo. 

Secondo l’Osservatorio Federconsumatori Toscana, la Pasqua 2025 presenta un conto più salato: i prodotti tipici della festività registrano un aumento medio del +6,2% rispetto all’anno scorso. Il dato che spicca – e fa arricciare il naso a più di un consumatore – è quello delle uova di Pasqua, che vedono un rincaro del +7,4%. Ancora peggio gli ovetti, che segnano un sorprendente +10%. 

E non è certo solo colpa del cacao, che pure vive da anni una crisi tra carestie e speculazioni: a pesare, spiega Laura Grandi, presidente Federconsonsumatori Toscana, è soprattutto il «ricarico operato nei passaggi di filiera», cioè quel balletto di mani che «fa lievitare il prezzo finale ben oltre il lecito». Ma i rincari non riguardano solo le uova. Anche la colomba sale del +6%, mentre le uova fresche – quelle vere – crescono del +7,5%. La carne d’agnello segna un rincaro del +5%, e pure il centrotavola piange: tulipani, fresie e ranuncoli salgono tra il +7% e il +12,5%.

«Parliamo di prezzi che in pochi anni sono quasi raddoppiati – non usa mezzi termini Grandi –. L’uovo di Pasqua si acquista, in genere, per i bambini, e deve quindi avere all’interno una sorpresa in regalo. Che in realtà si paga a caro prezzo. Assieme agli effetti della crescita del cacao e del burro, si registrano speculazioni, come quelle su prodotti a basso contenuto di cacao. I 60/80 euro al chilo per prodotti industriali sono decisamente eccessivi. Evitate, se potete, anche le uova di Pasqua d’autore – conclude – quelle dei grandi cuochi, perché si tratta comunque di prodotti industriali che hanno costi del tutto ingiustificati».

Ma per chi non si vuole dare per vinto, Federconsumatori ha la risposta: «Considerate il “fai da te”: che torni in auge la pastiera casalinga (magari rivisitata con cioccolato o arancia), oppure pensate a dei cupcake decorati, macarons, biscotti fatti in casa e, perché no, magari anche alle uova artigianali». Gli stampi per farle in casa? Anche quelli cresciuti del +3,8%, ma almeno si risparmia sulla sorpresa. «Confrontate le offerte, non vi fermate al primo supermercato – raccomanda l’associazione –. Evitate acquisti impulsivi: un dolce fatto in casa può costare fino al 76% in meno rispetto a uno confezionato. Puntate sul chilometro zero, e controllate sempre origine e qualità dei prodotti». E se proprio non potete rinunciare all’uovo griffato, almeno aspettate gli sconti post-Pasqua: «I supermercati svuoteranno gli scaffali a prezzi ribassati, e saranno più accessibili». E così, tra pastiere rivisitate, sorprese stellari e cartellini che fanno sudare freddo, questa Pasqua rischia di avere un retrogusto amaro, più amaro del cioccolato fondente. 

Secondo un'indagine condotta su un campione di 119 persone a Firenze, il caro-prezzi ha costretto molti a rivedere le tradizioni pasquali. Il 15,9% degli intervistati (in gran parte single o coppie senza figli) ha dichiarato che quest'anno rinuncerà del tutto ad acquistare dolci tipici come uova di cioccolato e colombe. Ma anche tra chi non vuole rinunciare alla dolcezza, la parola d'ordine è risparmio: il 60,5% cercherà le confezioni più economiche, mentre il 68% limiterà gli acquisti allo stretto indispensabile, scegliendo magari un solo dolce per tutta la famiglia o puntando sui prodotti in offerta.