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Firenze, il Fiorino d’oro a Patuelli (Abi). Guerra, tassi, euro e Mes i temi sul tavolo

La cerimonia a Palazzo Vecchio è stata l’occasione per affrontare le questioni più spinose dello scenario mondiale

Il sindaco Dario Nardella e il presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli (foto Ufficio Stampa Comune di Firenze)

Firenze, 13 gennaio 2024 – Questa mattina, nella Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio a Firenze, il sindaco Dario Nardella ha consegnato il Fiorino d'Oro ad Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione Bancaria Italiana.

"Ad Antonio Patuelli, presidente Abi - recitano le motivazioni del premio - personalità di grande caratura intellettuale, che a Firenze ha scritto una pagina importante della sua storia, anche in virtù dei profondi studi danteschi, e grazie a un intenso legame di formazione culturale - la laurea in giurisprudenza con Paolo Grossi e l'attività di giornalista - a passioni personali, alla presenza qualificata in diverse istituzioni culturali fra cui l'Accademia dei Georgofili, il Gabinetto Vieusseux, l'Accademia della Crusca. Un riconoscimento alla persona, alla competenza, allo stile, agli alti valori etici con cui ha interpretato le diverse funzioni ricoperte". Il Fiorino d'Oro è la massima onorificenza della Città di Firenze.

A Patuelli è arrivato anche il messaggio di congratulazioni da parte del Comune di Marciana, all’Isola d’Elba, “per l'ulteriore riconoscimento attribuito al nostro concittadino onorario”, con una nota del sindaco Simone Barbi.

La cerimonia è stata l’occasione per affrontare alcuni dei tempi più caldi sullo scenario mondiale. A partire dalla guerra. “«Il problema principale per l'economia è il rischio che il conflitto mediorientale si ampli, si allarghi, e che blocchi perfino il Mar Rosso e i due canali di Suez, costringendo i commerci a circumnavigare l'Africa invece che passare da Suez – ha detto Patuelli – Questo porterebbe forti rischi di innalzamento di costi, di ripresa di inflazione, e quindi di raffreddamento di questa tendenza" al ribasso dei tassi di mercato.

e a proposito di tassi, “'Eppur si muove’, eppure i tassi stanno calando e ancora ieri sera i tassi europei di mercato, nonostante quello che è avvenuto in questi giorni nel Mar Rosso, erano ancora ridotti come nell'ultimo mese e mezzo – ha proseguito Patuelli – Che i tassi non crescano più è detto in termini ufficiali dalla presidenza della Bce, è un fatto. Io guardo quotidianamente i tassi di mercato, tutti i giorni, e i tassi di mercato nell'ultimo mese e mezzo sono già calati, sono già calati nettamente. È calato il costo del debito pubblico soprattutto per le nuove emissioni, il rendimento dei Btp è calato, così come è calato il rendimento o costo, a seconda da dove lo si guarda, delle altre monete dell'area dell'euro. È calato l'Irs, che è l'indice principale dei mutui, e quindi chi ha un mutuo indicizzato all'Irs adesso paga di meno, mentre chi vuol farne uno nuovo indicizzato all'Irs parte da una base più bassa rispetto a quella dei massimi del novembre scorso”.

C’è spazio anche per l’euro:  “E’ una moneta che deve sostenere un Rinascimento d'Europa, diciamo la verità”. E proprio pensando al fiorino, antica e potente moneta fiorentina, ha detto Patuelli, bisogna “ricordare che l'Italia ha avuto anche monete solide plurisecolari che sono state alla base di ricchi commerci, di artigianato, di piccole attività industriali, di attività culturali e artistiche di un grande respiro europeo”.

Il presidente dell'Abi, nel suo intervento, ha tracciato un parallelo tra il fiorino e l'euro. "Per fortuna - ha aggiunto - c'è stato l'euro negli anni della pandemia! Noi avremmo avuto altrimenti delle inflazioni incredibili e dei conflitti duri fra gli Stati. E per fortuna che c'è stato l'euro negli anni dell'inflazione, perché l'inflazione si è fermata al 6%, al 7% al massimo: ma noi che abbiamo memoria della seconda metà del Novecento, con la vecchia lira noi avevamo un'inflazione tripla, del 20%”.

Infine il Mes: "E’ un organismo che deve riferire anch'esso al Parlamento Europeo, con regole analoghe a quelle che la Bce applica riferendo al Parlamento Europeo”, ha detto Patuelli rispondendo a una domanda sulle possibilità di ricomposizione in Europa sul tema, pensando anche all'introduzione del backstop per le banche. “Bisogna riflettere sui contenuti - ha sottolineato - superando i conflitti preconcetti, andando ad analizzare i testi giuridici e anche a porre in essere qualche importante innovazione. Se al Parlamento Europeo riferisce ogni tre mesi la Banca Centrale Europea, perché non dovrebbe riferire anche chi gestisce il Mes? Qualche riflessione innovativa, non di conflitto aprioristico, ma nel merito, penso possa e debba essere sviluppata, e può essere utile per superare i conflitti guardando avanti”.