STEFANO BROGIONI
Cronaca

Paura al centro commerciale. Pistola carica contro i carabinieri. Indagini su islamico radicalizzato

Uomo di 45 anni reagisce al controllo sfoderando una calibro 7,65 col colpo in canna. I militari lo disarmano. A casa pubblicazioni e numerosi dispositivi elettronici. Il giudice ordina il carcere, ma ridimensiona l’accusa.

Il centro commerciale di via del Cavallaccio: nel parcheggio, l’egiziano ha puntato l’arma carica contro i carabinieri

Il centro commerciale di via del Cavallaccio: nel parcheggio, l’egiziano ha puntato l’arma carica contro i carabinieri

di Stefano BrogioniFIRENZEAll’alt dei carabinieri, ha sfoderato contro i militari una pistola calibro 7,65 carica, con un colpo già in canna: sarebbe bastato premere il grilletto per uccidere. Ma i militari hanno mantenuto la calma e sono riusciti a disarmare il soggetto. Arresto choc dei carabinieri nel parcheggio del centro commerciale di via del Cavallaccio, a San Bartolo a Cintoia. In manette è finito un egiziano di 45 anni, pregiudicato per violenza sessuale. Un soggetto che, all’esito della perquisizione della sua abitazione, a Rufina, dove sono state rinvenute pubblicazioni e numerosi dispositivi elettronici, viene definito dagli inquirenti, un islamico "radicalizzato". Ma il giudice ha riqualificato l’imputazione da tentato omicidio a resistenza aggravata. Tuttavia resta in carcere.

Il controllo è scattato intorno alle 13.30 di domenica, un momento in cui nell’area parcheggio di fronte al centro commerciale. L’uomo era a piedi, i militari del nucleo radiomobile lo hanno avvicinato. All’ordine di svuotare le tasche, ha iniziato lentamente, e polemicamente, a tirare fuori gli oggetti. Alla fine, dalla tasca interna del giubbotto ha estratto un’arma che dopo averla fatta scivolare lungo la gamba destra, ha alzato verso i carabinieri. Il vicebrigadiere è riuscito repentinamente a bloccare la mano che impugnava la pistola. Poi, con l’intervento degli altri militari, un appuntato e una carabiniere scelta, l’egiziano è stato ammanettato, mentre continuava ad inveire ed offendere i carabinieri. L’arma è risultata essere una Beretta calibro 7.65, con un colpo incamerato ed il ’cane’ armato. Nel caricatore, innestato, altri quattro proiettili. E altre cartucce in tasca. Cosa aveva in mente? Al giudice, ha riferito di aver caricato l’arma perché voleva togliersi la vita per la disperazione della separazione dalla moglie e perché "esasperato dalla persecuzione giudiziaria". Una spiegazione che ha tutt’altro che convinto il giudice che, nell’ordinanza, “smonta“ questa versione: se disperato, perché andare in un centro commerciale con una pistola carica?