Un killer silenzioso che stordisce le sue vittime senza preavviso fino a ucciderle. A pochi giorni di distanza dalla strage di San Felice a Ema – dove lo scorso 19 dicembre hanno perso la vita Matteo Racheli, suo figlio di 11 anni Elio e la compagna dell’uomo, Margarida Alcione – il monossido torna a terrorizzare Firenze. Stavolta per fortuna senza conseguenze letali. L’allarme è scattato nella notte di San Silvestro quando un neonato di cinque mesi è stato trasportato d’urgenza all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze per un’intossicazione da monossido di carbonio. I sintomi erano percepiti anche dal resto della famiglia, tre persone di origine straniera. Sintomi lievi ma uno spavento enorme, soprattutto per le condizioni del piccolo che in quei momenti così concitati hanno fatto pensare al peggio.
Dopo le prime cure e il ricovero nella camera iperbarica, le condizioni del neonato però sono migliorate nel corso della giornata di ieri tanto che l’ospedale pediatrico ha dato l’indicazione delle dimissioni. Insieme al piccolo è stata ricoverata anche la madre, in buone condizioni ma rimasta in ospedale accanto al figlio per tutta la notte finché non si è sentito meglio. Gli altri due componenti della famiglia sono stati dimessi quasi subito dopo i controlli medici. La famiglia stava trascorrendo la notte di San Silvestro a casa quando ha iniziato ad avvertire i primi malesseri. Per fortuna hanno intuito subito cosa stesse accadendo e sono riusciti a lasciare l’abitazione per chiedere aiuto.
Paura per l’intossicazione da monossido nella notte di Capodanno anche in periferia. Un uomo è finito in ospedale dopo l’intervento dei vigili del fuoco intervenuti a Lastra a Signa per verificare le modalità di riscaldamento in un capannone di via del Piano, tali da causare lo sprigionarsi del monossido di carbonio. Il 28enne, di origine straniera, è stato soccorso con codice di urgenza giallo e non presentava condizioni preoccupanti.
In seguito i vigili del fuoco di Firenze hanno svolto degli accertamenti sulle bombole di gas Gpl, e relativi dispositivi d’uso, trovate nel capannone industriale. I pompieri hanno fatto un rilevamento con gli strumenti per verificare la presenza del monossido di carbonio, che si diffonde come gas ed è incolore e inodore. Quindi difficile da percepire. Da una prima ricognizione è emerso che il capannone di via del Piano era utilizzato come giaciglio di fortuna da più persone, tutte di nazionalità straniera. Il 118, dopo aver soccorso il 28enne, ha chiesto ai vigili del fuoco di intervenire per ispezionare l’edificio e controllare quale impianto o sistema veniva usato all’interno come riscaldamento. Intanto arrivano buone notizie proprio dall’ospedale Meyer dove nei giorni scorsi è stata dichiarata fuori pericolo la piccola di 6 anni, unica sopravvissuta della strage di San Felice a Ema.
al.pis.