C’è stato un tempo in cui – sul finire del precedente mandato, con sguardo elezioni comunali 2024 – il M5s strizzava l’occhio a Palazzo Vecchio al Pd, tanto che più di qualcuno ipotizzava che alla fine nella larga coalizione immaginata da Sara Funaro ci fosse spazio anche per i 5 Stelle. Poi tutto è saltato e i grillini si sono presentati alle elezioni con Lorenzo Masi, che ha ottenuto più del 3%, la soglia minima per entrare in Consiglio comunale.
Ora è il tempo di rapporti che sembrano particolarmente complessi. Masi, in aula ma pure attraverso diverse uscite pubbliche, ha dato qualche stilettata. "Ma non verso il Pd, in realtà col Pd non è peggiorato il rapporto o almeno non ho elementi per dirlo – spiega Masi -. Io critico l’assessore Giorgio: non ho niente di personale ma in aula fa lo strafottente".
Ultimamente i due non si prendono, l’ultima polemica c’è stata sul nuovo piano sosta varato da Palazzo Vecchio: "Anche qui dico che la scelta può essere anche giusta ma è la modalità che non va bene – aggiunge Masi –. La gente è arrabbiata. Manca la delibera, manca il disciplinare. E sa perché non è uscito il disciplinare? Perché ho evidenziato errori che stanno correggendo. A me arrivano molte mail, indirizzate anche a Giorgio, con scritto ‘Complimenti, il Comune aumenta le tariffe’, questo sta accadendo. La gente è arrabbiata di questa situazione. Io faccio il mio lavoro di consigliere e anzi, se mi avesse chiesto un parere, visto che un po’ di esperienza ce l’ho, glielo avrei dato". Palazzo Vecchio comunque, sul piano sosta fa sapere che "tutte le informazioni sono state presentate e si trovano sul sito di Comune e Sas. La non chiarezza non è stata evidenziata".
Dal punto di vista politico la prossima scadenza importante sono le Regionali: Masi ha già deciso che non si candiderà e rimarrà a fare il capogruppo a Palazzo Vecchio. Intanto però starebbe preparando uno schema su possibili accordi Pd-M5s da sottoporre il prima possibile al presidente della Regione, Eugenio Giani.
Niccolò Gramigni