di Lisa Ciardi
Dieci punti per affrontare la crisi del comparto moda che attanaglia anche la provincia , da sempre capitale della pelletteria. Li elenca la mozione unitaria votata ieri dal consiglio regionale della Toscana. Un documento che impegna la giunta a intervenire nei confronti del governo perché "sia estesa, anche per il 2025, la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione guadagni" nella versione in deroga per il comparto moda. L’atto chiede anche "che nella prossima legge di bilancio sia esteso per ulteriori 12 settimane nel 2025 il trattamento di Cigd" e che "sia confermata la proroga dell’utilizzo e rifinanziamento degli ammortizzatoti sociali, attualmente esistenti per le aziende con più di 15 dipendenti".
Si chiede poi di intervenire, sempre nei confronti del governo, perché "siano garantiti adeguati strumenti di sostegno alla liquidità e garanzie pubbliche al credito per le piccole imprese, anche mediante moratorie e nuove linee di finanziamento tali da non comportare un peggioramento dei rating creditizi delle aziende beneficiarie" e per promuovere, a livello comunitario, "un confronto istituzionale per valutare l’opportunità di specifiche deroghe per il settore conciario in merito all’applicazione del Regolamento Ue 2023/1115". "Era doveroso riuscire a dedicare parte del Consiglio regionale alla crisi del settore moda dopo la manifestazione che ha visto scendere in piazza più di mille lavoratori – hanno commentato Vittorio Fantozzi, Elena Meini e Marco Stella, capigruppo rispettivamente di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia -. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di estendere la cassa integrazione per tutto il 2025. Ma occorrerà anche avere una visione a lungo termine, prevedendo un’accurata progettualità della Regione per scongiurare di ritrovarsi, nel prossimo futuro, nelle medesime condizioni". "La crisi del settore è epocale – ha detto Silvia Noferi (M5S) – e dimostra che non ci si può affidare alle sole leggi del mercato. L’atto forse è solo un palliativo, ma ha il merito di produrre richieste precise alla Regione per proposte concrete".
In chiusura di dibattito, l’assessore Marras ha annunciato che lunedì si riunirà il Tavolo regionale permanente di crisi del settore moda. "Dopo venti mesi di calo produttivo - ha detto - serve pretendere immediate misure difensive, quali la cassa integrazione e gli strumenti di liquidità a sostegno delle impese, e queste deve garantirle lo Stato. Ma serve ragionare in termini di rilancio del settore e qui la Regione non deve tirarsi indietro, ma mettere in campo una politica industriale e direzionare bene i finanziamenti".
Sul tema, intanto, si sta muovendo il Governo nazionale. Per gli ammortizzatori sociali l’obiettivo è passare dai 64 milioni attuali a 80, per coprire 12 settimane, fino a metà gennaio. Inoltre dovrebbe essere presentato oggi un emendamento sui codice Ateco per includere le aziende finora tagliate fuori.