Pelletteria in crisi, verso le soluzioni. Un tavolo permanente di confronto. Mozione dem, i civici attaccano

La richiesta del Pd di Scandicci per sostenere la sindaca Sereni: "Serve un organismo ad hoc"

Pelletteria in crisi, verso le soluzioni. Un tavolo permanente di confronto. Mozione dem, i civici attaccano

La filiera del lusso di Scandicci risente dei contraccolpi del mercato

Pelletteria, serve un tavolo permanente di coordinamento della crisi. È la richiesta del Pd di Scandicci che ha presentato una mozione per sostenere la sindaca Sereni nella richiesta di uno strumento che sia attivo oltre ai tavoli ministeriali nella soluzione della crisi. Claudia Sereni non appena eletta ha ipotizzato la creazione di un osservatorio regionale per dare risposte in tempo reale all’emergenza.

"La crisi che ci troviamo a fronteggiare – ha detto il segretario Pd, Tommaso Francioli – non è più congiunturale ma strutturale. Con la mozione poniamo il tema della necessità di costituire un organismo di coordinamento e al Governo di mettere in atto tutte le azioni possibili per sostenere il settore sia sulle tematiche creditizie che con l’attivazione della cassa integrazione straordinaria". Il testo della mozione richiede al Comune di impegnarsi per acquisire una indagine di settore che porti una lettura aggiornata della situazione al secondo semestre 2024. Ma non basta. "Alla richiesta ministeriale di circoscrivere la zona di crisi – ha concluso Francioli – si deve anteporre da subito un tavolo permanente con tutte le Regioni per affrontare il tema strategico del futuro delle filiere della Moda".

Sul fronte politico però è aperta la battaglia, visto che sulla filiera del lusso, la lista Scandicci civica, attraverso il suo capogruppo Giovanni Bellosi, ha presentato due volte la richiesta di un consiglio comunale aperto, respinte entrambe dall’amministrazione che ha addotto motivazioni procedurali per dire no "E’ giusto – ha detto Bellosi – che un tema di questo livello sia affrontato insieme, in aula, a tutti gli interlocutori. Rinchiuderlo nell’esclusivo dibattito politico mi pare senza senso".

Il primo semestre 2024 e il terzo trimestre per la pelletteria italiana sono stati di lacrime e sangue. Fino a giugno il fatturato è sceso del 10% e la produzione industriale è crollata del 19%. Preoccupa il peggioramento registrato a giugno su base nazionale: -26,4% (dati Assopellettieri). Se non ci sarà ripartenza nei primi mesi 2025, la crisi si farà ancora più pesante. "Una delle possibili soluzioni alla crisi – ha detto Simone Balducci, presidente di Federmoda Cna – è riqualificare il distretto. La formazione è strategica, serve fare sistema partendo dall’innovazione e dalla capacità di rinnovare le modalità produttive. Ben vengano i tavoli di coordinamento, se portano soluzioni concrete".