Firenze, 5 aprile 2016 - Caro direttore, ho letto le dichiarazioni del presidente dell’Inps Boeri sull’eccessivo numero dei «pensionati fortunati», quelli andati in pensione oltre trenta anni fa con requisiti molto vantaggiosi. Non credo che si debba dar colpa a queste persone, e penso non sia giusto andare a toccare i diritti acquisiti. Salvo Gargarone, Siena
Caro Gargarone, ha ragione lei quando spiega che è sbagliato additare la responsabilità dei conti sballati dell’Inps alle pensioni elargite in tempi di vacche più grasse di adesso, e tantomeno far sentire in colpa chi quelle pensioni le prese. C’erano leggi precise e furono sfruttate. Detto questo credo che in questi anni il mondo sia cambiato, le condizioni economiche fortemente mutate e non mi pare uno scandalo ragionare sul fatto che certi tipi di trattamenti possano essere rivisti. Quelle leggi erano troppo generose, perché figlie di una certa stagione che non c’è più, e non è possibile adesso scaricare sulle giovani generazioni tutti gli errori di una volta. Alle parole del presidente dell’Inps il governo ha fatto spallucce perché specie in campagna elettorale non vuole scelte impopolari, ma tutti sanno che certe azioni sono obbligate.