VALDO
Cronaca

Per gli Uffizi occorre l’autonomia sul personale

Ma le Gallerie hanno avuto 427mila visitatori solo a luglio e il tasso di disoccupazione giovanile è al 19%

Valdo

Spini *

La notizia che una circolare ministeriale stabilisce una diminuzione dell’organico delle Gallerie degli Uffizi del 9%, se rappresenta un aggravamento di una situazione già pesantemente deficitaria, ha se non altro la conseguenza di aprire un’importante riflessione operativa. Le Gallerie degli Uffizi – ricorda il direttore Eike Schmidt- hanno avuto in luglio 427.856 visitatori, un vero record in una generale ripresa di interesse per le visite ai luoghi della cultura dopo il periodo nero del lockdown. Com’è possibile che le Gallerie degli Uffizi, che comprendono anche Pitti, Boboli e il Corridoio Vasariano, subiscano una decurtazione del genere, quando il tasso di disoccupazione giovanile (18-29 anni) nel primo trimestre 2022 è del 19%? Il Direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, ha spiegato la decisione con la necessità di procedere ad un riequilibrio con altre carenze, preannunciando da settembre in poi nuovi ingressi grazie ai concorsi effettuati. Ma il problema rimane. Nell’immediato la decisione va corretta, viste anche le nuove prospettive di sviluppo delle Gallerie degli Uffizi. Più in generale, l’importante riforma dei Musei promossa dal Ministro Franceschini, che ha istituito l’autonomia speciale dei grandi musei italiani, va completata proprio con l’autonomia sul personale. Ho potuto sperimentare nel Cda degli Uffizi quanto si debba penare per sostituire i funzionari che vanno in pensione. “La cultura si mangia e ha anche un buon sapore” mi capitò di dire all’Assemblea Nazionale dell’Aici a Firenze nel 2019. Le Gallerie degli Uffizi sono un pilastro non solo della cultura ma anche dell’economia fiorentina e regionale, specie se il progetto degli Uffizi Diffusi sarà adeguatamente sostenuto. È assurdo avere carenze di personale quando è possibile un vero rilancio.

* Membro del Cda

delle Gallerie degli Uffizi