Sandra Nistri
Cronaca

Perché il torrente ha rotto la sponda. L’inaspettata furia del Rimaggio, “poco spazio sotto a quel ponte”

Masetti (Consorzio di Bonifica): “I detriti non c’entrano, la sezione idraulica è troppo piccola”. “Sono a Sesto da 72 anni – dice un residente – e non ho mai visto una cosa del genere. Non mi sarei mai aspettato che potesse accadere”

Perché il torrente ha rotto la sponda. L’inaspettata furia del Rimaggio, “poco spazio sotto a quel ponte”

Sesto Fiorentino (Firenze), 16 marzo 2025 – Il giorno dopo lo scempio la sensazione che sembra emergere è quella dell’incredulità. Difficile capacitarsi che il ‘torrente di casa’, spesso visto con poca acqua nei mesi estivi, abbia potuto esondare provocando così tanti danni. E lo sconcerto emerge in tutta forza dalle parole di un uomo che, in piazza del Mercato, osserva le cataste di fango: “Sono a Sesto da 72 anni – dice - e non ho mai visto una cosa del genere. Non mi sarei mai aspettato che potesse accadere”. Parole che la maggioranza dei sestesi, magari quelli abituati a camminare in collina lungo il percorso del Rimaggio, potrebbero sottoscrivere senza riserve.

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In realtà il disastro smentisce drasticamente la sensazione di tranquillità e pone delle domande almeno sulla causa di quanto accaduto: “L’esondazione e la conseguente rottura della spalletta destra – spiega il presidente del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno Paolo Masetti – non è dovuta a tronchi o a materiali che potrebbero avere creato ostruzioni ma alla sezione del ponte di piazza del Mercato che è insufficiente. La maggiore criticità per le cosiddette acque alte, quelle cioè che arrivano dall’area collinare, come in questo caso, è data proprio dalle sezioni idrauliche, ogni ponte o tombamento rappresenta una criticità. Nel 2009 eravamo intervenuti, sul ponte di via Corsi Salviati, per adeguarlo con una sezione più ampia e c’era anche una conoscenza condivisa sul fatto che la sezione idraulica del ponte di piazza del Mercato potesse essere insufficiente”. Proprio quel punto è quello più critico dell’intero percorso del torrente che nasce alle pendici del Poggio Casaccia, nel complesso di Monte Morello. Poi scende giù prima tra i boschi, con un corollario di apprezzatissimi laghetti naturali e cascatelle (immortalati in foto ‘artistiche’ da moltissimi sestesi) e in seguito tra gli orti fino a giungere alla frazione di Colonnata, dove è ben visibile. Pochi anni fa è stato realizzato un importante progetto di valorizzazione del Rimaggio e delle sue sponde, che parte proprio dall’abitato di Colonnata (piazza Rapisardi) e arriva fino al centro di Sesto Fiorentino, in piazza Ginori, con un ‘camminamento’ che è molto gettonato. Dopo avere toccato l’area del mercato il torrente prosegue nella piana dell’Osmannoro e va a lambire la frazione di San Piero a Ponti prima di immettersi nel Bisenzio che porterà le sue acque in Arno.

Per quanto riguarda la manutenzione, in questi giorni più volte messa sotto accusa sui social e indicata come possibile causa dell’esondazione del Rimaggio, il Consorzio di Bonifica dice che gli interventi di manutenzione sono adeguati e in linea con altri corsi d’acqua con caratteristiche analoghe, ovvero con due passaggi l’anno di sfalcio e con diversi interventi puntuali. Ora, dopo quanto accaduto, la riflessione sarà su come agire e se sia necessario intervenire per ripensare il ponte: operazione che, comunque, comporterebbe ingenti costi.