Perde l’equilibrio e cade dal balcone. Città in lutto per la morte di Eletta

La 78enne era molto conosciuta in paese. Trovati in terrazza un panchetto e un bastone da tenda

Perde l’equilibrio e cade dal balcone. Città in lutto per la morte di Eletta

Perde l’equilibrio e cade dal balcone. Città in lutto per la morte di Eletta

Il paese è sotto shock per la morte di Eletta Foltran, caduta dal balcone della sua casa in viale Vittorio Veneto nella giornatà di giovedì.

Un volo di ben cinque piani che non ha lasciato scampo alla donna e che fin dal primo momento gli inquirenti hanno valutato come un tragico, tremendo, incidente domestico.

Una fatalità che ha tolto la vita alla settantottenne che viveva nel cuore di Rignano da una decina di anni.

Tutti volevano bene a Eletta e anche ai suoi due figli, conosciuti e molto apprezzati in tutto il paese.

Il marito è venuto a mancare solo un paio di anni fa.

A trovarla riversa sulla stradina che porta proprio al garage dell’abitazione della donna, è stato un suo vicino di casa. Ha visto il suo corpo disteso in terra, circondato da una pozza di sangue.

Un ritrovamento casuale, passando da lì probabilmente solo qualche minuto dopo la tragica caduta. L’uomo ha chiamato immediatamente i soccorsi che sono arrivati in poco tempo, ma purtroppo per la donna non c’era già niente da fare: Eletta è deceduta sul colpo. I carabinieri hanno ascoltato le persone di zona per tentare di capire cosa fosse avvenuto.

Una vicina ha ricordato di aver sentito pochi minuti prima l’urlo di una voce di donna: "Oddio!" Poi niente più.

Entrando nell’appartamento della donna al quinto piano, gli inquirenti hanno trovato la porta di ingresso chiusa dall’interno e la finestra aperta. Sul balcone hanno trovato degli oggetti: uno sgabello e il bastone di una tenda.

Facile immaginare che la signora, che viveva da sola dopo la morte dell’amato marito, abbia voluto sistemare da sé la tenda della porta-finestra che dà proprio sulla terrazza.

È salita sul panchetto, ha tirato su il bastone e poi probabilmente ha perso l’equilibrio. Se ne è resa conto, ma non riuscendo più a fermare quel volo che le ha dato la morte.

Nelle palazzine che vengono ancora chiamate "i grattacieli di Rignano", perché quando sono state create a sei piani erano le più alte di un paese di case tendenzialmente piccole, è lutto per la perdita di un’ottima e sorridente vicina, amica e mamma.