La Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze lascia il tavolo ma non abbandona l’impegno. Come annunciato alcuni mesi fa, l’ente guidato da Bernabò Bocca esce dal Consiglio d’amministrazione della Fondazione Teatro della Toscana, ossia dalla Pergola, rinunciando al suo ruolo di socio fondatore, per restare comunque soggetto di riferimento dal punto di vista economico, che attualmente significa un milione all’anno. Contributo, per il momento, confermato.
Tutto ciò sarà ufficializzato nella riunione di domani pomeriggio dall’assemblea dei soci, con lo spostamento della quota di Fondazione Cr Firenze alla Città Metropolitana. Il riassetto statutario coincide con un piano di riorganizzazione del teatro da presentare ai soci, che il direttore generale Marco Giorgetti (nella foto) sta predisponendo, con particolare attenzione non solo ai programmi ma anche ai costi.
Le difficoltà infatti non sono sul piano artistico, in quanto progetti e cartelloni continuano a riscuotere il gradimento del pubblico, con il teatro praticamente sempre pieno. Ma i costi della cultura sono sempre più alti e Fondazione Cr Firenze, con un solo consigliere nel Cda, preferisce proseguire l’avventura sostenendo la Pergola da soggetto esterno, valutando volta in volta il quadro di sostenibilità dei progetti.
Per aiutare i conti, già una volta il Comune di Firenze ha ricapitalizzato il teatro conferendo una parte dell’immobile di via della Pergola, pari a un valore di due milioni e 800mila euro.
La Fondazione Teatro della Toscana nasce in seguito allo scioglimento nel 2010 dell’Ente Teatrale Italiano (Eti), di cui la Pergola faceva parte. Fu proprio allora che il Comune di Firenze insieme all’Ente Cassa di Risparmio da vita alla nuova Fondazione Teatro della Pergola, che negli anni ha aggiunto fra i soci la Regione Toscana e il Comune di Pontedera col teatro dell’Era, il Ministero della Cultura, la Città Metropolitana e la Fondazione Peccioli per l’Arte. Crescono anche gli spazi gestiti, fra i quali il Teatro di Rifredi e l’ex Cinema Goldoni.
Il presidente è ancora Tommaso Sacchi, l’ex assessore alla cultura di Palazzo Vecchio, anche se dal 2021 è entrato a far parte della giunta del sindaco Giuseppe Sala di Milano. Il Cda della Pergola è in scadenza nel 2025 e pare che fino ad allora, se non ci saranno scossoni politici con le prossime elezioni amministrative, non ci sia intenzione di toccare gli assetti. A parte la modifica dello statuto di domani, con l’uscita della Fondazione Cr Firenze.
Cosa preveda la riorganizzazione della Pergola, che resta teatro riconosciuto dal ministero di valenza nazionale con relativi contributi, per ora è nei pensieri di Giorgetti, che non pare pronto a lasciare Firenze, magari per guidare un teatro romano. Fra le voci più costose, al centro di varie polemiche, restano la direzione artistica affidata a Stefano Accorsi, e la scuola di teatro guidata da Pierfrancesco Favino nell’ex Goldoni.
Olga Mugnaini