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Oltre 600 persone alla prima lezione del corso "Liberamente". Prossimo appuntamento domenica a Rifredi
"C’è gente in strada, deve essere successo qualcosa", "No signora, c’è il teatro". Uno scambio di battute fuori dal teatro riassume al meglio quanto accaduto ieri mattina davanti alla Pergola. Oltre 600 persone per la prima delle quattro lezioni di ’Liberamente’, la scuola popolare di scrittura curata e ideata da Stefano Massini che inaugura così la sua direzione artistica del Teatro della Toscana. "Un luogo aperto alla città, un luogo dove si dà voce e si ascolta la gente. È questo il teatro che immagino e che sto costruendo, un teatro nella realtà, di servizio pubblico", aveva detto il drammaturgo alla presentazione del corso. E così è stato.
Il primo appuntamento del ‘rito laico’ della domenica, è stato subito un successo. Ci sono persone di ogni età, "si va dai 10 ai 92 anni" racconta Massini. Ci sono gruppi di amiche, coppie di giovani e meno giovani, madri e figlie, una nonna con un nipote.
Platea e palchi sono pieni, a ogni spettatore-partecipante è stato regalato un piccolo quaderno appositamente creato per l’occasione, dove appuntare i propri pensieri. Massini parla di letteratura, da Dante a Manzoni, passando per Fosco Maraini. Di cinema. Poi con quattro parole che all’apparenza sembrano non avere un nesso logico – paglia, vetro, fango e ghiaccio – Massini inizia a sviscerare il tema della paura (argomento di questi primi quattro incontri di ’Liberamente’, poi si passerà alla rabbia). Riesce a coinvolgere tutti con un linguaggio semplice e ironico.
"Teatro aperto, pieno, vissuto dove le persone non sono solo spettatori ma diventano protagoniste. Perché la cultura non si guarda soltanto, si vive, si fa. E quando il teatro apre le sue porte alla città, la città risponde presente" le parole della sindaca e presidente del Teatro della Toscana, Sara Funaro all’inizio della ’lezione’ di Massini.
"Vedere tutta questa gente è un segnale bellissimo per la città, per il teatro e per tutto il mondo della cultura" aggiunge sottolineando come "i fiorentini non aspettassero altro se non essere coinvolti e vivere in prima persona il teatro". Lo stesso Massini ammette di essersi impressionato. "Come mai tanta gente? C’è bisogno di comunicare, c’è bisogno di esprimersi, c’è bisogno di umanità", spiega il drammaturgo. "Già un’ora prima dell’inizio le persone erano in fila davanti al teatro: un’immagine che mi emoziona e commuove".
L’iniziativa di Massini non è una scuola tradizionalmente intesa, tantomeno un corso di scrittura. È un’iniziativa in quattro appuntamenti non rivolti a chi sa già scrivere bensì a coloro che sentono di avere qualcosa da esprimere, da condividere o forse semplicemente da esprimere in parola scritta. È libera e accessibile a tutti senza preclusioni di età, provenienza o altro. I partecipanti saranno liberi di seguire uno o più appuntamenti. L’obiettivo è far parlare le persone, dare voce ai cittadini e al termine dell’esperienza raccogliere gli scritti per capire come le persone hanno provato a raccontarsi su vari temi, una sorta di intervista collettiva. Domenica prossima l’appuntamento è al Teatro di Rifredi.
"In ’aula’ tutti sono stati molto attenti e partecipi – commenta ancora Massini –, in tantissimi hanno alzato la mano per intervenire, per leggere le loro frasi sul tema della paura: dal bimbo di 10 anni, all’anziana alluvionata, la platea era molto variegata". E ancora: "Il tema della paura ha richiamato così tanta gente, perché? La paura è ovunque, ma c’è voglia di raccontarla per essere più forti", conclude Massini.
Barbara Berti