Perizia su Laurini: "È capace d’intendere"

La psichiatria conferma che Emiliano Laurini può essere processato per l'aggressione alla ex fidanzata. Il giudice ha rinviato il processo a causa dei risultati della consulenza. Laurini si è scusato ma ha negato di aver ordinato l'aggressione. Tre imputati saranno giudicati in rito abbreviato.

Emiliano Laurini è capace di intendere e volere, quindi potrà essere sottoposto a processo. Lo ha stabilito la psichiatria incaricata dal giudice Marco Malerba di giudicare l’imputabilità dell’ex body builder e buttafuori, 42 anni di Scandicci, a Sollicciano da un anno con l’accusa di essere il mandante della brutale aggressione alla ex fidanzata, Martina Mucci, 30 anni, cameriera di un locale di Prato, pestata a sangue il 21 febbraio 2023 mentre rincasava dal lavoro. Ieri si è tenuta una breve udienza durante la quale il giudice ha preso atto dei risultati della consulenza psichiatrica affidata a Michela Casoria, rinviando il processo al 22 aprile. Tre gli imputati: Laurini appunto, Kevin Mingoia, 19 anni, ritenuto esecutore materiale del pestaggio, e Mattia Schininà, 21 anni, considerato l’intermediario. Il secondo aggressore è un minorenne per il quale la Procura dei Minori ha chiesto di fissare l’udienza preliminare. I tre, accusati di sfregio permanente al viso, lesioni e rapina aggravata in concorso, saranno giudicati in rito abbreviato. In aula ieri erano presenti sia Laurini, difeso dall’avvocato Luca Bellezza, sia Martina, assistita dagli avvocati Costanza Malerba e Federico Febbo. Laurini ha chiesto di poter rendere delle dichiarazioni spontanee. L’uomo ha chiesto scusa per quanto accaduto a Martina ma ha anche ribadito la sua difesa: ha sostenuto di non aver mai ordinato di picchiare la donna ma di aver solo chiesto a Mingoia e al minorenne di tagliarle una ciocca di capelli. Il suo legale ha anche offerto un assegno di 22mila euro come acconto sul maggiore danno. Ma non è stato accettato.

L.N.