’Oh, ce l’hai un euro? E dai dacci un euro!’. "No, non ce l’ho, lasciatemi andare...".
Via Vannucci, zona piazzaGiorgini, sono le 14.30. Andrea (nome di fantasia), 14 anni, sta tornando da scuola a casa dei nonni paterni. Il ragazzino è in compagnia di un’amica sua coetanea. Salutata la compagna che ha fatto un pezzo di strada con lui e si è fermata in via Bianchi, traversa di via Vannucci perché lì abita, Andrea prosegue. Pochi metri e il marciapiede è interrotto dal reticolo in plastica arancione d’un cantiere: è più o meno lì che trova la strada sbarrata da quattro ragazzi "un po’ più grandi di me, ma non tanto" dirà alla polizia che il ragazzino chiama dal vicino bar.
"Venite, per favore...Sì, mi hanno rubato i soldi. Sono minorenne, chiamo mio nonno. Vi aspettiamo al bar". E li stendono il verbale diretto anche alla procura dei minori.
Agli agenti Andrea racconta la brutta avventura: "Mi hanno fermato e dopo che ho detto no alla richiesta di un euro, o due, mi hanno messo in mezzo e perquisito". Enormità, sopruso, prevaricazione, violenza. Chiamiamola come vogliamo: sempre inaccettabile è.
Continua Andrea: "Mi hanno preso 20 euro dalla tasca dello zaino" e se ne sono andati.. Andrea non ci sta, quattro contro uno, pure lui ha un gesto di reazione, rivuole i soldi indietro. "E allora – dice – uno mi ha colpito in testa, ho preso una botta, una manata". I bulli banditi – o banditi bulli? – se ne vanno ‘soddisfatti. Venti euro trovati così. Rubando, quattro contro uno. Minorenni, sì, ma pur sempre vigliacchetti impuniti. E poi non è più furto: è una rapina, questa.
Andrea dunque va al bar e oltre alla polizia chiama i nonni paterni: abitano poco più in là, mezzo chilometro.
"Certo c’è rimasto male – commenta il nonno – era abbastanza provato, choccato. Con un bernoccolo in testa. Gli ho detto vedi questo è il mondo....Più tardi l’ho accompagnato a calcio. Si, fa sport. E’ un bravo ragazzo. Lo posso dire anche perché sta molto qui da noi, sa i genitori lavorano sempre...".
Si è ripreso, Andrea. "Ma a sera – continua il nonno – ci ha detto ’ora ho paura ad andare a scuola da solo’. Gli abbiamo detto che l’avremmo accompagnato noi, ma che deve vincere la paura’.
E la nonna: "Io come suggerimento gli ho detto di camminare sempre lungo strade dove si è più facile incontrare gente". Che poi Via Vannucci sbuca in piazza Giorgini, non è zona isolata, e residenziale. Eppure quattro minorenni prepotenti dopo le 14 non hanno esitato a prevaricare. "Si, guardi, non è che non accada niente sa, ci sono stati altri episodi".
Indaga la polizia. Su questo episodio e su un altro fatto del tutto del tutto analogo avvenuto sempre mercoledì, poco più tardi, alle 18,30, in zona via Circondaria..
Stavolta la vittima, un altro ragazzo, è riuscito a difendersi, o a disimpegnarsi meglio, a impedire insomma che gli sottraessero il cellulare. Un’altra mini banda di mini rapinatori? Forse no: potrebbero essere gli stessi.
giovanni spano