STEFANO BROGIONI
Cronaca

“Persone non autorizzate sui binari”, cosa significa e perché la circolazione dei treni va in tilt

Cosa c’è dietro ai ripetuti ingorghi nel nodo fiorentino? Fughe di balordi per evitare controlli o “camminate“ lungo la linea. E così l’Italia si paralizza

Estate caos per la circolazione ferroviaria (Foto alla Stazione Santa Maria Novella / New Press Photo)

Estate caos per la circolazione ferroviaria (Foto alla Stazione Santa Maria Novella / New Press Photo)

Firenze, 6 agosto 2024 – “Per la presenza di persone non autorizzate, la circolazione ferroviaria nel nodo di Firenze è stata fortemente rallentata". E’ un messaggio che ricorre spesso in questi giorni. E anche se il suo contenuto può sembrare ambiguo o interpretabile a seconda delle situazioni più disparate, l’effetto è sempre lo stesso: rallentamenti, ritardi, addirittura cancellazioni dei treni.

Un calvario per chi era in viaggio nel primo week end del grande esodo d’agosto, visto che queste situazioni si sono ripetute a distanza di poche ore l’una dall’altra.

Sembra un paradosso, ma per turbare l’equilibrio del traffico sulla spina dorsale ferroviaria italiano “basta“ una segnalazione. E non c’è rimedio: quando viene richiesto l’intervento della Polfer (molto spesso sono gli stessi macchinisti a richiederlo, ma non soltanto loro, in caso di avvistamenti di una o più persone in pericolo), gli agenti richiedono un rallentamento dei mezzi in transito e talvolta, se necessario, anche uno stop al passaggio.

Ma chi sono le "persone non autorizzate" che condizionano la circolazione di mezza Italia, per non dire tutta?

Ovviamente dipende da caso a caso, da situazione a situazione, da segnalazione a segnalazione. Sovente, abbiamo riscontrato con fonti della Polfer, si tratta di persone che cercano di evitare un controllo, o di sfuggire a un arresto, che attraversano i binari per “seminare“ gli agenti. Così è successo il mese scorso a Campo di Marte, quando la Polfer, come da prassi, durante l’inseguimento del presunto malvivente ha dovuto richiedere il congelamento dei convogli. Per la sicurezza di loro stessi ma anche del “fuggitivo“.

Ci sono stati anche casi più strani: nei pressi di Rovezzano, qualche settimana fa, era stata segnalata la presenza di clochard “a spasso“ lungo i binari, forse in cerca di un giaciglio. Anche in quel caso l’effetto è stato sempre lo stesso: stop e allungamento dei tempi di percorrenza.

Trenitalia, che conosce bene il fenomeno ma non ha alcuna posizione ufficiale in merito, ha le mani legate. E resta tra l’incudine e il martello. Da una parte il necessario e inevitabile intervento delle forze dell’ordine, spesso sollecitato dal suo stesso personale alla guida dei convogli, in questi situazioni, e il malcontento dei propri utenti quando si verificano questi inconvenienti.

Tra sabato e domenica, la situazione è diventata tragica perché nel giro di poche ore si sono presentati due episodi simili.

Nel tardo pomeriggio di sabato, nella zona di Firenze Rifredi, la Polfer ha chiesto la riduzione precauzionale della velocità nel tratto durante il proprio intervento in seguito alla segnalazione di persone non autorizzate in prossimità dei binari. Nella mattina di domenica, è stata addirittura sospesa per più di mezz’ora, tra le 9.25 e le 10, e poi successivamente rallentata, per un intervento analogo.

Al “conto“ complessivo bisogna aggiungere che quando la circolazione si blocca, poi, ha dei tempi tecnici non brevissimi per la ripresa. Le conseguenze sono state disastrose: rallentamenti fino a 60 minuti per 48 treni Alta Velocità, 2 Intercity e otto Regionali, mentre altri regionali sono stati addirittura cancellati.