Firenze, 9 gennaio 2016 - OFFESE, poi ginocchiate e pugni. Finchè lui – un ragazzone di 37 anni, autistico, indifeso e con la sola colpa di essere passato nel posto sbagliato – non è finito per terra spaventato con la fronte insanguinata, un sopracciglio rotto e le ossa indolenzite dai colpi che continuavano a piovergli addosso da ragazzi senza volto, con il cappuccio delle felpe calato sulla fronte.
Via Liguria, 6 gennaio, tardo pomeriggio: l’«emergenza Piagge» è tornata. O forse non è mai finita. Perché se nel 2016 dei ragazzi di nemmeno vent’anni – non un singolo balordo, ma un gruppo – per mostrarsi i muscoli l’uno con l’altro in una prova di machismo da due lire, hanno bisogno di prendersela con un uomo che non ha modo di difendersi e nemmeno di chiedere aiuto, significa che nel quartiere ci sono ancora delle spaccature profonde tra la vita normale e certe sacche di disagio. Il giovane, di cui preferiamo non scrivere il nome, non aveva fatto niente di male. Nessuna provocazione, nessun rimprovero.
Non c’era mezzo motivo (e anche se ci fosse stato, tanta cattiveria e vigliaccheria non avrebbe comunque avuto giustificazione) perché nel tardo pomeriggio del giorno dell’Epifania, una baby gang annoiata di periferia si scagliasse contro di lui. L’episodio è avvenuto non lontano dal centro commerciale, a due passi dalla ferrovia.
QUALCUNO ha visto. Ed ha gridato subito per allontanare quei ragazzi, due o tre per qualcuno, di più secondo altri – che dopo le botte si sono dissolti con la complicità del buio. Il buio, sì, che diventa metafora stessa di un quartiere, dove si dice sempre che «qualche problema ancora c’è» ma non si sa bene mai «di chi è la colpa». Dove «tanti ragazzi non hanno lavoro e ciondolano dalla mattina alla sera», dove «qualche bravata viene fuori, ma mai nulla di brutto come in passato». Eppure alle Piagge i guai ci sono ancora. Dal centro commerciale, che comunque resta un’enclave felice – vuoi anche solo per le luci dei negozi e il continuo via vai di gente – raccontano che «qualche bar della zona ha dovuto perfino togliere sedie e tavolini perché c’erano dei ragazzi che nelle risse se li sbattevano in testa». Un rione che insomma ha i suoi bei grattacapi.
Non ha difficoltà ad ammetterlo Cristiano Balli, il presidente del Quartiere 5 – un gigante geografico che va dalle zone tranquille e residenziali dello Statuto e di Rifredi alle costole malate di periferia, Brozzi, Quaracchi e Le Piagge, appunto – che «le criticità» ci sono. «Ci vengono segnalati via via piccoli episodi di bullismo compiuti sembra perlopiù da ragazzini. E’ un quartiere delicato, ma noi ci siamo». L’impegno delle istituzioni, alle Piagge, in effetti non manca. «Abbiamo avviato da tempo un progetto integrato sul territorio che ha il suo fulcro nel Centro Giovani ‘L’Isola’, - sottolinea Balli - qui cerchiamo di fare aggregazione con i ragazzi della fascia di età più delicata, quella che va dai 13 ai 17 anni. Anche la scuola Paolo Uccello è coinvolta in prima linea per cercare di sostenere e indirizzare i ragazzi. E infine c’è tutto il mondo sportivo, dal Firenze Ovest alla Freccia Azzurra del basket con il progetto ‘Tutti a canestro’, fino alla pallavolo».
L’episodio del pestaggio lascia però l’amaro in bocca a Balli: «Casi come questo ci fanno capire che l’impegno deve continuare, che non dobbiamo fermarci».