Dal 2 dicembre parte un servizio fondamentale per Firenze, quello di accoglienza invernale per i senza dimora: in totale sono disponibili fino a 160 posti, in modo da aiutare le persone in caso di freddo. 160 posti e fino a 400 persone perché nelle settimane di attivazione del servizio, i posti letto ruotano e dunque la possibilità di dare una mano aumenta. Nel dettaglio il servizio del Comune - presentato dall’assessore al welfare Nicola Paulesu e su cui l’attenzione della sindaca Sara Funaro è sempre stata massima, fin da quando era assessora - consiste nell’accoglienza notturna dalle 19 alle 9 del giorno successivo, con distribuzione di materiale per l’igiene personale, cena calda e colazione: le strutture sono per gli uomini la Foresteria Pertini (87 posti), l’Ostello del Carmine (40 posti, estendibili a 60) mentre per le donne si potrà andare a ‘Accoglienza donne’ in via dei Vanni (13 posti).
Oltre alle strutture il Comune ha scelto di potenziare in modo forte le unità di strada per intercettar il più possibile i bisogni delle persone: A livello pratico il Comune di Firenze, attraverso un avviso pubblico, affida la gestione di alcuni immobili per questa tipologia di accoglienza. La Fondazione Solidarietà Caritas è il soggetto gestore di queste strutture: il servizio resterà attivo fino al 31 marzo (ed è prorogabile in caso di condizioni climatiche avverse prolungate). "L’accoglienza invernale è uno dei progetti storici che l’amministrazione realizza ogni anno a favore delle persone senza dimora che vivono nelle strade della città – ha detto l’assessore Paulesu -. Per chi non ha una casa o vive in condizioni precarie e insicure il periodo invernale rappresenta una condizione molto complessa da affrontare, non solo a causa delle temperature che a volte si fanno molto rigide. Le conseguenze della crisi economica, della pandemia, il cronicizzarsi delle condizioni di povertà portano sempre più persone a vivere in strada senza mezzi". Paulesu ha ribadito è "molto importante continuare a lavorare sull’accoglienza e su percorsi di assistenza e accompagnamento verso l’integrazione che tengano conto della complessità, sociale e sociosanitaria. Solo con un grande impegno di squadra si può fare fronte alle tante necessità di chi vive in strada".
Niccolò Gramigni