NICCOLO' GRAMIGNI
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Cronaca

Piano Verde, architetti e ingegneri Firenze: “Passo importante, ma ora serve coraggio"

I due Ordini professionali: “Necessaria pianificazione metropolitana e non solo cittadina. Il Piano dovrà trovare un punto di equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e gli obiettivi di breve e lungo termine”

L'evento alla Palazzina Reale

L'evento alla Palazzina Reale

Firenze, 11 aprile 2025 - “Perché questo Piano del Verde sia davvero efficace, ora servono scelte coraggiose: ridurre traffico e superfici asfaltate è il modo più efficace per restituire spazio al verde e migliorare la qualità urbana. Il Piano dovrà essere in grado di trovare un punto di equilibrio tra sostenibilità ambientale, sostenibilità economica e gli obiettivi di breve e lungo termine”. A dirlo Luca Scollo, presidente dell'Ordine degli Architetti di Firenze e Stefano Corsi e Gabriele Antonacci della commissione Ambiente ed Energia dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze, durante l’iniziativa “Presentazione del Piano del Verde del Comune di Firenze” che si è svolta oggi alla Palazzina Reale, sede dell'Ordine degli Architetti di Firenze. Il Piano del Verde, afferma il presidente Scollo, “rappresenta un’occasione di grande spessore e importanza per tutta la città metropolitana. Il verde urbano, va sottolineato, non si limita a una funzione estetica o decorativa, ma dà qualità alla vita, ed è parte integrante dell’architettura stessa della città, che si compone anche degli elementi della natura”. “E' uno strumento fondamentale per affrontare il cambiamento climatico – aggiunge Scollo -. È importante che mantenga un approccio pragmatico, che sia aperto alla sperimentazione e supportato da meccanismi di verifica e aggiornamento periodici. L’Ordine degli Architetti seguirà con grande attenzione l’evoluzione operativa del Piano e l’impatto che esso avrà sulla città e sul territorio metropolitano”. “Finalmente il verde urbano entra nella pianificazione come infrastruttura ambientale essenziale e non solo decorativa: un passaggio importante che condividiamo con convinzione – dicono Corsi e Antonacci -. Così come approviamo la previsione di interventi come la rimozione di superfici impermeabili, la creazione di nuovi spazi verdi e la piantumazione di alberi”. “Per raggiungere risultati concreti – proseguono i due ingegneri - occorre però ripensare la mobilità urbana: meno spazio per le auto, più spazio per le persone, il verde e i mezzi di trasporto ambientalmente sostenibili. Solo così potremo attuare davvero la transizione ecologica nelle città”. “L’altra sfida – concludono Corsi e Antonacci – è la scala territoriale delle politiche ambientali. Il verde non può essere confinato entro i limiti amministrativi del Comune. Serve una pianificazione metropolitana che coinvolga tutta la Piana e valorizzi il legame tra le aree urbane e il paesaggio naturale”.