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Quella piastrina che torna dal passato. La seconda vita del soldato Angelo

La scoperta fatta da Patrizio Barlondi, appassionato di metal detector, che ha ricostruita la vita del militare. Nato nel 1917 in Sicilia era nella ’Compagnia Sanità’. Lazzerini si attiva per mandare il cimelio a Caltanissetta

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L’esperto di metal detector Patrizio Barlondi con il sindaco

Impruneta (Firenze), 31 ottobre 2024 – Un piccolo pezzo di metallo per raccontare storie di coraggio ma anche un legame che unisce diverse epoche. Affonda infatti le radici nella storia con la S maiuscola e lega due comunità lontane, sia in termini temporali che spaziali, la vicenda emersa, a Impruneta, grazie al ritrovamento di una piastrina risalente alla Seconda guerra mondiale. La scoperta della piastrina militare è stata effettuata da Patrizio Barlondi, appassionato di metal detector che, durante le sue esplorazioni nei dintorni di Firenze, ha ritrovato l’oggetto.

Non una fredda testimonianza di guerra ma un elemento che, in qualche modo, raccontava una vita riportando il nome e i dati di un soldato, Angelo Cammarata, figlio di Michele e di Mariarosa Russo, originario della Sicilia.

Dopo il rinvenimento Barlondi ha subito contattato il distretto militare di Caltanissetta, trovando in Giuseppe Cammarata, presidente dell’Anpi della sezione provinciale di Caltanissetta, un prezioso collaboratore per approfondire le ricerche sul soldato.

Da qui è partita una vera e propria indagine che ha condotto a risultati sorprendenti e ha permesso di scoprire perché il soldato siciliano si trovasse sul fronte toscano. Si è scoperto, in particolare, che Angelo Cammarata, nato a Caltanissetta il 18 febbraio 1917, era stato arruolato nella 290ª Compagnia Sanità di Firenze.

Aveva prestato servizio negli ospedali da campo, operando sul fronte greco e albanese, nonché nel territorio fiorentino, dove aveva smarrito la sua piastrina di riconoscimento ora miracolosamente ritrovata. Ricoverato più volte in ospedale, si era distinto nell’assistenza ai feriti, ottenendo la nomina a caporale, un premio, dal valore cospicuo per l’epoca di 318 lire, e infine la Croce Militare al Merito per le sue gesta e comportamento.

Angelo era riuscito a scampare alle atrocità del secondo conflitto mondiale riprendendo poi una vita normale. Ulteriori ricerche hanno permesso infatti di ricostruire anche il suo percorso dopo la guerra: tornato in Italia, aveva ripreso la professione di barbiere e successivamente era entrato nelle Poste come portalettere. La piastrina ritrovata ora riprenderà la ‘strada di casa’.

Barlondi, infatti, ha incontrato nei giorni scorsi il sindaco di Impruneta, Riccardo Lazzerini, nel Palazzo Comunale, consegnandogli il prezioso ritrovamento. Il sindaco, da parte sua, si è impegnato a fare recapitare la piastrina al primo cittadino di Caltanissetta, con l’intenzione di organizzare un momento commemorativo in onore del soldato che ha legato due città distanti fra loro quasi 1200 chilometri.

“Questa storia – commenta Lazzerini – ci porta a riflettere sui temi profondi della memoria storica, dell’identità e delle connessioni tra passato e presente. La scoperta, che unisce simbolicamente il nostro territorio a quello di Caltanissetta, ci ricorda come luoghi apparentemente silenziosi possano custodire storie preziose. È un esempio di come la solidarietà e il senso di comunità possano emergere attraverso la collaborazione tra città e persone diverse, unite dal rispetto per la storia”.

Un legame destinato a non esaurirsi: l’amministrazione comunale di Impruneta si impegna infatti a organizzare una cerimonia ufficiale per la consegna della piastrina al comune di Caltanissetta e per commemorare il soldato che ha fatto da trait d’union fra le due comunità.