EMANUELE BALDI
Cronaca

Piazza Libertà divide. Panchine della discordia. Maxi sedute di cemento con panorama sul traffico

I grossi blocchi ’svelati’ dallo smantellamento in corso dei cantieri . Le prime polemiche dei passanti: "Non c’entrano nulla con il contesto".

Piazza Libertà divide. Panchine della discordia. Maxi sedute di cemento con panorama sul traffico

I grossi blocchi ’svelati’ dallo smantellamento in corso dei cantieri . Le prime polemiche dei passanti: "Non c’entrano nulla con il contesto".

I primi passanti, ieri mattina, hanno già scosso preventivamente la testa. Sconsolati e beffardi. "Cosa sono questi blocchi enormi? Poltrone per ammirare il traffico?".

Ma i fiorentini – è cosa arcinota – hanno l’istinto innato della polemica piccata e però, al netto dell’arguzia in dote, a quanto ci risulta non sono (almeno non tutti) esperti di urbanistica ed estetica.

Resta il fatto che, al netto dei giudizi popolari, le nuove sedute di piazza della Libertà (spuntate sul lato di via Cavour a pochi metri dal cinema Principe) ’smascherate’ gradualmente dalla dismissione dei cantieri dell’infinita Vacs – la variante al centro storico della tramvia destinata ad entrare in esercizio nel giro di un mese – difficilmente lasciano indifferenti i passanti. E difficilmente, azzardiamo un pronostico abbastanza scontato, saranno esenti dalle consuete diatribe tra Guelfi e Ghibellini.

A colpo d’occhio le panchine appaiono come rettangoloni di cemento, monoblocchi di conglomerato, sparpagliati in maniera asimmetrica nella nuova area pedonale che si è venuta a creare nella zona sud della piazza. Una scommessa a vocazione europea? Un azzardo? O, piuttosto, un rifugio sull’usato garantito? Non erano meglio le vecchie panchine in ghisa o in legno? Tanti le domande che spuntano già come funghi nella stagione buona. Siamo certi che il dibattito sia destinato a prendere corpo nei prossimi giorni.

Già in molti, specie sui social, hanno evidenziato il fatto che in una città dove le isole di calore abbondano, non aver pensato a una soluzione più ’green’ per piazza della Libertà sia stata un’occasione perduta. Insomma il dibattito ha il motore già acceso.

D’altronde i precedenti in città non mancano. Già una ventina di anni fa furono duramente contestate le sedute – in effetti poi negli scarsamente utilizzate e sfuggite spesso alla manutenzione – realizzate tra l’archivio di Stato e Porta alla Croce in piazza Beccaria. D’estate diventano roventi. Un po’ come quelle (polemica un po’ meno datata) in vetro, legno e acciaio corten che furono istallate in piazza Santa Maria Novella e che il critico d’arte Vittorio Sgarbi arrivò a definire dei ’sigari’.

Per tornare alla cronaca quasi ’contemporanea’ tornano in mente le panchine minimaliste di Santo Spirito che incendiarono l’estate del 2023.

Molto simili, almeno a colpo d’occhio, alle sedute appena ’svelate’ in piazza della Libertà. "Le panchine in piazza non c’entrano niente con il disegno urbanistico-architettonico della piazza, e questo basterebbe per rimuoverle" tuonarono, nero su bianco, i residenti una lettera inviata all’allora sindaco Dario Nardella e all’ex ministro Gennaro Sangiuliano.